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Resident Evil: Retribution parla di omologazione sociale e di teoria della simulazione

In Resident Evil: Retribution del 2012 una delle cose che più colpiscono è il confronto fra Alice, guerriera indomabile ed invincibile e uno dei suoi cloni: tale clone è una madre con una figlia piccola. Si nota lo spaesamento di Alice quando ha a che fare con la piccola, che crede che Alice sia sua madre anche se si è accorta che i capelli sono molto diversi. Alice ha sempre combattuto ma non ha esperienze come madre: il contatto con la figlia di uno dei suoi cloni per lei è quasi traumatico e quantomeno scioccante.

Il suo clone vive in una simulazione che che cerca di riprodurre un ambiente cittadino, ossia quello dei sobborghi di una città. Il clone è una madre sposata con una figlia: tale clone nel combattere gli zombie risulta oltremodo imbranata. Il combattimento contro gli zombie per Alice, invece, risulta ordinaria amministrazione.

Quindi il confronto tra Alice e il suo clone sembra essere anche il confronto tra essere borghese e non essere borghese. Ma il film dice anche altro…

In un post presente su un altro mio blog, post intitolato “La teoria della simulazione per capire la società dell’immagine”(http://systemfailureb.altervista.org/teoria-simulazione-per-capire-societa-dellimmagine/), si parla di teoria della simulazione.

Nick Bostrom è noto fra l’altro per la sua tesi della teoria della simulazione, ossia che la specie umana viva all’interno di una realtà simulata sarebbero probabilisticamente rilevanti(fonte:http://it.wikipedia.org/wiki/Nick_Bostrom).

Bostrom ha ipotizzato che la realtà nella quale viviamo possa essere in realtà una simulazione creata da eventuali esseri intelligenti al di fuori di essa.

La teoria della simulazione avanzata da Bostrom è stata ripresa in tanti film contemporanei come ad esempio Dark city, Matrix, Il tredicesimo piano o Resident Evil – Retribution.

Infatti, nel film in questione ci sono simulazioni di città come Mosca, Berlino o New York: tali simulazioni riproducono la vita reale ed Alice, all’inizio del film confonde tali simulazioni con la realtà vera.

Riprendendo l’articolo suddetto:

La società dell’immagine propone icone pop, divi da adorare, sottoculture, mitologie, modelli sociali e culturali e tanto altro e nell’attuare tutto questo si propone come sovrastruttura ideologica che conduce all’ultimototalitarismo, quello perfetto, dopo la fine dell’epoca delle ideologie e dei grandi racconti(Lyotard) per le masse.

Oltre alla sovrastruttura ideologica della società dell’immagine c’è unaforte opinione pubblica e una smisurata fiducia nella società della tecno-utopia e della tecno-rivoluzione.

Da non dimenticare che nella nostra società c’è anche una smodata manipolazione mediatica e un controllo e condizionamento sociale non indifferente.

Ebbene, riprendendo il discorso sulla teoria della simulazione essa potrebbe essere usata come metafora per capire bene il discorso sulla società dell’immagine, sulla società della tecno-utopia, sulla società della manipolazione mediatica, sulla società del controllo e del condizionamento sociale.

La sovrastruttura ideologica della società dell’immagine insieme ad una forte opinione pubblica, insieme ad una smisurata fiducia nella tecnologia e nell’innovazione, insieme alla manipolazione mediatica, insieme al condizionamento e al controllo sociale, favorita da fenomeni come lamassificazione, la desertificazione culturale e l’appiattimento sociale, può attuare una sorta di simulazione della realtà, una grande illusione per governare le masse.

Quindi le simulazioni presenti nel film possono essere intese come metafore della “manipolazione” attuata dalla società dell’immagine che genera una grande illusione per governare le masse controllabili e passive.

Come non pensare, allora, al confronto dell’inizio dell’articolo, confronto fra Alice e il clone madreil clone di Alice vive nei sobborghi la sua realtà borghese ed è totalmente inconsapevole dell’illusione creata dall’Umbrella corporation, illusione di cui è ben consapevole Alice. Il clone di Alice rappresenta l’individuo che vive nella società contemporanea, individuo controllabile e manipolabile dato che è totalmente asservito al sistema-società grazie all’illusione della società dell’immagine che propone anche la logica dell’apparire.

Nel film vediamo anche innumerevoli cloni. La presenza dei cloni sembra suggerire la presenza che c’è nella società contemporanea del fenomeno dell’omologazione sociale, omologazione sociale che è strettamente connessa afenomeni come la massificazione, la desertificazione culturale e l’appiattimento sociale. Quindi, Resident Evil: Retribution, che sembrerebbe a prima vista uno dei tanti film d’azione di successo, in realtà nasconde significati molto profondi e non è per niente un film superficiale come qualcuno potrebbe pensare.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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