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Referendum costituzionale: lo spot della Rai è di parte?

Poco prima della puntata di Report, è andato in onda uno spot per il referendum costituzionale: se volete ridurre il numero dei parlamentari, i costi della politica, farla finita col bicameralismo perfetto vota sì, altrimenti... 
I sostenitori della riforma spiegano che è il titolo della legge. Dov'è la truffa?
Si nasconde nel risvolto della riforma, non raccontato dallo spot, come i bugiardini delle medicine. Il Senato che dovrebbe rappresentare i territori, con dentro cinque senatori scelti dal presidente della Repubblica. Il Senato che continuerà ad occuparsi di leggi ma non sarà eletto, non si capisce come potrebbe rappresentare i territori e godrà dell'immunità parlamentare.


La scorsa settimana su Repubblica Eugenio Scalfari ci ha spiegato che in fondo siamo in una oligarchia e che non c'è nulla di male. Ingenuamente pensavo che la differenza tra democrazia e oligarchia fosse nel fatto che il cittadino ha evidenza dell'effetto del suo voto (rappresentanza). Che avesse modo di controllare il lavoro degli eletti (trasparenza), affinché le scelte fossero coerenti con un programma (corenza).

Se, viceversa, ogni elezione produce le solite larghe intese (franza o spagna purche se magna..), che portano avanti le stesse politiche, che sembrano rispondere più alle richieste dei mercati (che non sono elettori), dove si aumenta la distanza tra istituzioni e cittadini (vedi elezioni nelle nuove province), allora non possiamo più parlare di democrazia.

Ma, forse sono io che sono ingenuo.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di Max (---.---.---.158) 3 novembre 2016 00:31

    Colori bianco e nero usati per lo spot del referendum del 4 dicembre sono psicologicamente a favore del SI. VIDEO INGANNEVOLE Ecco le spiegazioni

    La scienza ci insegna che il colore non è altro che un’elaborazione visiva generata dai segnali nervosi che i fotorecettori della retina inviano al cervello. La percezione visiva è quindi creata a tutti gli effetti dal nostro cervello e, come tale, è capace di provocare risposte emotive ed atteggiamenti psicologici diversi. Lo studio di questo fenomeno, che ha molto a che vedere con la neurofisiologia, prende il nome di “psicologia del colore”. Cosa dice, in sintesi, la psicologia del colore? Il colore è una sensazione che viene recepita dal cervello e che ha effetti sul nostro organismo e soprattutto sul nostro atteggiamento psicologico. La nostra “tavolozza cromatica personale” dipende dal modo in cui percepiamo i colori esterni e da quali concetti emozionali gli associamo inconsciamente, sia sulla base del nostro vissuto personale, sia sulla base del contesto culturale in cui viviamo che ci influenza più o meno direttamente. In linea di massima, i colori caldi (giallo,arancione, rosso) sono stimolanti e positivi, ma anche irruenti e decisi. I colori tenui, come le tonalità pastello, sono rassicuranti e ispirano fiducia. Stessa cosa per i colori freddi, come il verde e l’azzurro. Su questi concetti si basa anche la cromoterapia, disciplina interessante quanto controversa che poggia le sue fondamenta su principi analoghi a quelli che condizionano l’individuo nella scelta del colore degli abiti da indossare sulla base di un determinato stato d’animo. Secondo la cromoterapia, i colori aiuterebbero il corpo e la psiche a ritrovare un loro equilibrio, e avrebbero effetti fisici e psichici in grado di stimolare il corpo e di guarirlo addirittura da alcune patologie. Appurato che le emozioni hanno molto a che vedere con la vendita di un prodotto, è indiscusso che è possibile indirizzare, attraverso l’uso di elementi visivi, la volontà di acquisto di un cliente verso un certo prodotto piuttosto che un altro. Per esempio, il rosso e l’arancione sono conosciuti come intensi colori emozionali, che stimolano l’aumento del battito cardiaco e del respiro. Inoltre – questa forse non è cosa molto nota- questi colori, applicati nel settore alimentare, incoraggiano i consumatori a mangiare di più e più velocemente. Ecco perché molti leader del settore della ristorazione (uno su tutti la catena McDonald’s) scelgono come colore aziendale proprio il rosso, e fanno uso di questo colore anche per determinati particolari dell’arredo, come tovaglie e tende. Vediamo nel dettaglio qual è il significato intrinseco dei colori che utilizziamo più spesso, e in che modo questi possono influenzare – negativamente o positivamente – i nostri potenziali clienti. Il significato nascosto dei colori (http://www.yourinspirationweb.com/2...)

    I colori neutri Bianco Il bianco è il colore della purezza, dell’innocenza e della castità. E’ una tinta decisamente impersonale, eppure capace di trasmettere una profonda eleganza. Viene utilizzato per rappresentare i concept di ordine e pulizia (se pensiamo a delle lenzuola bianche o al camice di un dottore, l’accostamento inconscio con un ambiente asettico e immacolato è immediato) e per dare un taglio essenziale e sofisticato ad un progetto grafico. In alcuni paesi orientali il bianco rappresenta la morte (in quanto viene considerato il colore degli angeli, delle nuvole, del paradiso); nelle civiltà occidentali invece è utilizzato prevalentemente per rappresentare il matrimonio: la sposa nella tradizione veste di bianco (proprio per esprimere castità e purezza) ed è con questo colore che vengono realizzate le composizioni grafiche relative ai matrimoni, ai battesimi, alle comunioni: in pratica, a tutte le cerimonie che nella tradizione religiosa devono comunicare un senso di candore e virtù. Il bianco è anche un must di molti siti fotografici, perché grazie al colore neutro in background le immagini appaiono più vivide e diventano il punto focale della pagina. (Nello screenshot il portfolio della fotografa Amy Deputy)

    Portfolio di Amy Deputy Il bianco è utilizzato per dare uno stile minimal ed essenziale ad un layout: in questo modo i contenuti diventano i veri protagonisti del sito e le immagini vengono valorizzate in modo semplice ed immediato. (Nello screenshot sotto il sito dell’agenzia Ideas on Purpose)

    Home page dell’agenzia Ideas on Purpose Bianco si, bianco no Il bianco è il colore dominante di un layout minimalista. Usalo se nel sito che stai progettando devi valorizzare le immagini (per esempio nel portfolio di un fotografo, di un architetto o di uno stilista) o se i contenuti testuali devono essere enfatizzati e facilmente leggibili, senza orpelli grafici che distraggono l’utente (come nei siti dei quotidiani). Come abbiamo visto il bianco è utilizzato nei progetti grafici relativi a matrimoni e cerimonie religiose: se stai progettando il sito di un ristorante o di un servizio di catering che lavorano in questa nicchia di mercato, fai ampio uso di questo colore e di immagini evocative che possano attirare l’attenzione dell’utente. Stiamo parlando comunque di un colore molto elegante e con un potenziale estetico estremamente forte: se vuoi dare un taglio classico e sofisticato ad un progetto grafico, lavora con il bianco in abbinamento al nero (un contrasto intramontabile) o a una tinta metallizzata (oro e argento). Nero Il nero è il colore più “forte” e aggressivo dello spettro: misterioso e impenetrabile, è da sempre il colore del male e dell’oscurità, in netta contrapposizione con il bianco, colore dell’innocenza e della purezza d’animo. E’ senz’altro un colore da utilizzare con criterio, prima di tutto per la valenza emozionale non completamente positiva che trasmette (il nero è anche il colore della morte e del lutto) e in secondo luogo perché visivamente molto pesante (l’occhio si stanca velocemente e la lettura su sfondo nero è decisamente estenuante). Anche il nero, essendo un colore neutro, dà la possibilità di valorizzare le immagini di un layout.  Ne è un esempio il sito Visualquimia:

    Home page di Visualquimia Anche Leah Haggar nel proprio portfolio combina il colore nero con un’immagine in bianco e nero. L’effetto è elegante e classico.

    Portfolio di Leah Haggar Nero si, nero no Un background total black è una scelta che spesso può rivelarsi sbagliata e fuori contesto: come premesso, il nero non esprime sensazioni rassicuranti e rende i contenuti difficili da consultare. Una scelta grafica simile non è ad esempio consigliata in siti aziendali che necessitano di presentarsi in modo chiaro e positivo ai proprio clienti, e neanche in siti che devono esprimere una certa vivacità e leggerezza di pensiero. Per un layout elegante e meno “oppressivo”, è preferibile combinare il nero con quello che potremmo definire il suo alter ego (il bianco) o con una tinta metallizzata (l’argento è preferibile all’oro). Per dare un tocco vivace e creativo ad un layout altrimenti troppo “dark”, scegli una tinta fluorescente: il nero abbinato al rosa shock è un esempio di contrasto molto efficace e originale.

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