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Razzismo. Il periodo del terrore

Quando due anni fa l’Italia propose all’ ONU la moratoria sulla pena di morte, fu una delle poche volte che nella mia vita mi sentii orgoglioso di essere italiano.

Non so perchè ma pensare alla pena di morte mi riporta indietro nel tempo, mi fa pensare alla Rivoluzione Francese ed a Robespierre, al Periodo del Terrore, all’eliminazione fisica di tutti i possibili rivali della Rivoluzione Francese, alle migliaia di esecuzioni e di decapitazioni.

Pensare alla pena di morte mi riporta con la mente a più di 200 anni fa, altri stili di vita, altri modi di vedere le cose, di vivere e relazionarsi ai problemi sociali.
Ho appena letto un articolo sull’ultima sentenza del tribunale di Shijiazhuang, che ha condannato a morte uno dei responsabili dello scandalo del latte in polvere contaminato alla melamina in Cina: Zhang Yujun è colpevole della contraffazione che ha intossicato 300mila neonati ed ha causato la morte di almeno sei bambini.

Anche Geng Jinping, la persona che ha distribuito alle varie compagnie che vendono latte in polvere, il prodotto contaminato con l’agente chimico letale, dovrebbe essere condannato a morte, mentre Tian Wenhua, la ex-presidente della Sanlu, l’ impresa al centro dello scandalo, è stata invece condannata all’ ergastolo.



In Cina, ma anche in 33 dei 50 Paesi degli Stati Uniti, la pena di morte viene utilizzata come forma di punizione legale. In totale nel mondo esistono 83 Stati che prevedono effettivamente la pena di morte e 117 che non la prevedono o non vi fanno ricorso.

Il 15 novembre 2007 la Terza commissione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato con 99 voti favorevoli, 52 contrari e 33 astenuti una risoluzione, fortemente sostenuta dall’Italia, che chiede la moratoria universale della pena di morte.

L’Italia ha fortemente sostenuto una moratoria universale, ma nel nostro Paese la certezza della pena, o un qualsiasi deterrente che impedisca di commettere un reato, ad oggi, non esiste.



Un’infermiera di Livorno ha manomesso 400 test oncologici
, come dire 400 test di persone già condannate a morte dalla natura malvagia: si tratta di 33 referti di pap-test e 368 referti di test diagnostici al colon retto.

La donna è accusata di lesioni personali aggravate, falsità materiale commessa da dipendente pubblico incaricata di pubblico servizio e abuso d’ufficio.

Il movente ancora non è chiaro: forse la donna ha agito per "rappresaglia" contro l’efficienza del Corat o l’ha fatto per "snellire" il proprio lavoro e dunque evitare di richiamare quei pazienti sottoposti allo screening per i quali erano necessari ulteriori approfondimenti clinici.

Per ora comunque è stata arrestata, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari.

"Parmi un assurdo che le leggi, che sono l’espressione della pubblica volontà, che detestano e puniscono l’omicidio, ne commettono uno esse medesime, e, per allontanare i cittadini dall’assassinio, ordinino un pubblico assassinio."




Parole di Cesare Beccaria, nonno di Alessandro Manzoni, che nel 1763 già proponeva l’abolizione della pena di morte, nel saggio "Dei delitti e delle pene".

Tra le tesi che egli avanza contro la pena capitale vi è il fatto che lo Stato, per punire un delitto, ne compierebbe uno a sua volta: la pena di morte diviene quindi uno spettacolo per alcuni, ed un motivo di compassione e sdegno per altri, che vedono l’inadeguatezza della pena.

Negli ultimi giorni, in Italia sembra essere tornato il Periodo del Terrore.

Non c’è una mamma in una qualsiasi casa d’Italia, che non dica alla propria figlia prima di uscire: "Mi raccomando, stai attenta!"

Guidonia, Cosenza, Roma, Trento.

Il Periodo del Terrore sembra essere tornato col Periodo degli Stupri.

A volte sono adulti, altre volte sono minorenni. A volte si muovono in branco, altre volte da soli.

Chi stupra è rumeno, ma anche italiano.
Chi ora si trova in cella, chi agli arresti domiciliari, chi in comunità protette.

Chi fa parte della folla ed urla "Bastardi".



Ma ecco che Silvio Berlusconi propone un militare per ogni bella donna.

Ed ecco che Alessandra Mussolini da pomeriggio cinque propone che lo Stato paghi le spese legali alle vittime degli stupri.

Ed ecco che Rita Bernardini dei radicali pubblica on line le centinaia di mail minatorie e di insulti, arrivati sulla sua casella di posta elettronica, dopo aver visitato i romeni accusati dello stupro di Guidonia nel carcere di Rebibbia, e parlato di "maltrattamenti" da loro subiti.

"Molte di queste mail usano un linguaggio che assomiglia a quello degli stupratori", spiega la Bernardini.

Ed ecco che Roberto Calderoli propone la castrazione chimica come unica difesa.

Ma tra tutti questi branchi si inserisce a sorpresa, quello di Nettuno.
"Gli abbiamo dato fuoco, marescia’, è vero. Ma era una cosa tanto per fare, uno scherzo...A quello volevamo spegnerlo noi stessi. Sul serio. Solo che il barbone si è spento da solo"

Cari ragazzi, vi conviene la prossima volta di dirlo subito, appena vi arrestano, che si trattava di uno scherzo: vi avrebbero premiato con gli arresti domiciliari, o al massimo vi avrebbero assunti come autori piromani per "Scherzi a parte."
Però mi raccomando, la prossima volta avvisate almeno prima l’indiano di turno, non è semplice accorgersi mentre si dorme di prendere fuoco contemporaneamente.

Ritornando alla storia della pena di morte, il primo stato al mondo ad abolirla fu, il 30 novembre 1786, il Granducato di Toscana,con l’emanazione del nuovo codice penale toscano (Riforma criminale toscana o Leopoldina) firmato dal granduca Pietro Leopoldo, influenzato dalle idee di Cesare Beccaria; tale giornata è festa regionale in Toscana.



Infatti sosteneva Beccaria che"La pena di morte, rendendo meno sacro e intoccabile il valore della vita, incoraggerebbe, più che inibire, gli istinti omicidi".

Ai tempi di Robespierre, le misure eccezionali emanate durante il Periodo del Terrore iniziarono a sembrare eccessive e i loro responsabili a essere malvisti, anche perché il crescente clima di terrore faceva sì che chiunque si sentisse un possibile bersaglio e futura vittima.
Robespierre dunque fu arrestato e poi ghigliottinato.

Chi di ghigliottina ferisce, di ghigliottina perisce.
La folla esultò per la fine del tiranno.

Gli Italiani da sempre, si sono sempre dimostrati bravissimi a risolvere i problemi del mondo.

Siamo stati i primi con Beccaria a parlare di abolizione di pena di morte.
Siamo stati i primi ad abolirla con il Granducato di Toscana.
Siamo stati i primi a promuovere con Prodi, una moratoria internazionale per l’abolizione della pena di morte.

In Italia non esiste la certezza della pena.

Non lo dico io oggi alla luce di queste vicende, ma Antonio Manganelli, il capo della Polizia, lo disse il 30 maggio 2008. quando degli stupri di questi giorni, non c’era nemmeno l’ombra.

Siamo gli ultimi a risolvere i problemi di casa nostra.

Vogliamo abolire le uniche certezze degli altri Paesi, quando sopravviviamo nell’incertezza.

Con questo non voglio dire che la pena di morte
sia l’unica soluzione.

Voglio solo dire che il Periodo del Terrore purtroppo non tornerà più.

Non è che poi possa nascere ogni giorno un Robespierre,
Ogni volta che l’Italia ne ha bisogno.
 

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