Rap e hip hop protagonisti della serata Liberi di Cantare. Anche per i diritti

Diritti umani e musica si sono uniti per dare voce ai diritti umani con il concerto Liberi di Cantare lo scorso 10 dicembre al Biko di Milano, in occasione del 65° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani.

Sul palco si sono esibiti artisti impegnati nella difesa dei diritti umani come Jamal Ali, cantante dell'Azerbaigian arrestato mentre si esibiva sul palco con l’artista Natig Kamilov, durante una manifestazione autorizzata per la scarcerazione di alcuni prigionieri politici. Jamal e Kamilov furono picchiati su ogni parte del corpo e poi condannati per “atti lievi di vandalismo”.

Il microfono è poi passato al rapper italo-siriano Zanko El arabe blanco, già impegnato contro la discriminazione e pioniere in Italia del rap multilingue, italo-franco-arabo e dello Human Beatbox. Sul palco del Biko anche i Barrio Nacional, primo collettivo con rapper e producer italiani di seconda generazione, creatosi proprio nel locale milanese.

E a dominare la scena per notorietà, in apertura, Il Genio, il duo pugliese trapiantato a Milano noto per il singolo Pop Porno che ha presentato durante la serata l’ultimo singolo, "Bar Cinesi". Ha chiuso il concerto Mondo Marcio, rapper milanese tra i più attivi della scena italiana.

La serata è stata anche l’occasione per la raccolta di firme della maratona Write for Rights in favore di vittime di violazioni dei diritti umani che si chiuderà il 22 dicembre. L'edizione di quest'anno si occupa di Tunisia, Etiopia Bielorussia, Cambogia e Messico.

 

Valentina Generali per “Segnali di Fumo – il magazine dei diritti umani”

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