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Rai: Garimberti promette pluralismo e libertà, ma le nebbie non si diradano

È il suo primo giorno di lezioni in Rai da presidente e il professor Paolo Garimberti mette subito le cose in chiaro.
 
È cominciata stamattina la riunione del Consiglio di amministrazione della Rai, presieduta per la prima volta dal nuovo Presidente, ovvero quel Paolo Garimberti, che già è stato nella stanza dei bottoni della tv pubblica, quando fu direttore di Rai Due, e sul quale, dopo mesi di accuse e veti incrociate tra maggioranza e opposizione, è caduta la scelta politica.
 
“Insieme agli altri consiglieri dovrò essere il garante della libertà e del pluralismo, della tutela della libertà di espressione, inclusa la libertà di opinione, della obiettività, completezza, lealtà e imparzialità dell’informazione”. Un impegno non da poco quello che si prende il nuovo Presidente della Rai, sperando che quelle parole che spesso si sono sentite si traducano in realtà. Nei prossimi mesi vedremo quali saranno le sue prime scelte. Un’apertura totale che vuole travalicare i classici stendardi politici – risultato impossibile, diciamo, almeno finché le candidature saranno politiche, appunto – dice Garimberti in una lettera a tutti i dipendenti in cui scrive che sarà garante dell’ “apertura alle diverse opinioni e tendenze politiche, sociali, culturali e religiose, del rispetto della dignità delle persone e soprattutto dei minori”.
 
Garimberti non nasconde i problemi che affliggono mamma Rai, che sono i problemi che tutti in un modo o nell’altro stiamo vivendo e che in molti temono si abbatterà ancora più forte nei prossimi mesi: “molti sono i problemi da affrontare e ci sono decisioni strategiche che devono essere prese immediatamente perchè essenziali per il futuro dell’azienda; la crisi economica che ha colpito anche noi richiede, per essere superata, uno sforzo e sacrifici fuori dell’ordinario da parte di tutti”. Parole che gridano ottimismo, lo stesso che tante persone, quando si parla di Rai, hanno messo nel cassetto. Potrà esserci veramente una svolta? La nebbia del passato ancora non si è diramata e assieme a questa le voci di intrallazzi, posti già assegnati etc (e le voci di un vertice della maggioranza che aveva come tema le nomine Rai non aiutano)... che a ogni rifiuto da parte di qualcuno a quella poltrona, si rincorrevano non solo nei corridoi aziendali.
 
Sempre nella lettera ai dipendenti Garimberti invita a diffidare di chi continua a dipingere la tv pubblica “come un vecchio carrozzone” e non vede che la Rai oggi è “un’azienda sana, senza debiti che opera su tutte le nuove piattaforme” e se questi sono i risultati il merito e proprio loro, dei dipendenti.
 
A piegare il clima di ottimismo di Garimberti ci pensano le parole di Usigrai e FNSI sulla riunione della maggioranza di ieri sulle nomine Rai, che sembrano “un pessimo viatico per l’autonomia dei nuovi vertici aziendali. Riteniamo che sia un atto irrispettoso del ruolo del presidente Garimberti ed in prospettiva del direttore generale, che dovrebbe essere Mauro Masi” così recita una nota che continua “Vogliamo credere agli impegni presi dal neopresidente a garanzia del pluralismo e della libertà di espressione (...)Ma ci auguriamo che qualcuno (...) voglia dirci che i racconti sul vertice di ieri sono solo un pesce d’aprile”.
 
La riunione, ricordiamo, si è svolta a Palazzo Grazioli residenza romana del premier e ha visto oltre a lui i capigruppo del Pdl Maurizio Gasparri e Fabrizio Cicchitto, il vicepresidente dei senatori Gaetano Quagliariello e i ministri dell’Interno Roberto Maroni e delle Politiche Europee Andrea Ronchi, e il sottosegretario alle Comunicazioni Paolo Romani. La riunione è durata circa due ore. Alle 21 è arrivato a Palazzo Grazioli anche il presidente di Medusa Film Carlo Rossella.
 
Noi il credito lo vogliamo anche dare, ma se questi sono i chiari di luna...

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