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Quello che sarà Euro 2012...

Ci siamo, oggi si parte e attendiamo come sempre novità. Per noi è messa molto male. Ma Prandelli sa che De Rossi nella Roma non giocava libero ma centromediano? Sa che se Giaccherini viene attaccato lo ammazzano? Sa che Motta-Pirlo è il centrocampo peggiore per chi tiene poco la palla? Sa che Montolivo non riesce a giocare mai una buona partita in Nazionale? Sa che Cassano è ancora fuori forma e per il contropiede selvaggio che ci aspetta è il peggio che ci possa essere?

Se usciamo da questo labirinto di domande con qualche speranza, potremmo anche fare bella figura.
Ma pensiamo al resto. Quali saranno le novità tattiche dell’Europeo, che diventeranno ben presto dei tormentoni estivi?

Il primo lo abbiamo già fatto partire: il centromediano alla Busquets. Un nuovo modello di mediano-organizzatore di gioco, capace di impostare il gioco nella sua fase più semplice, scaricando sulle mezzeali a cui è affidato invece il compito di colpire gli avversari negli spazi. Il nuovo centromediano prende qualcosa dalla vecchissima versione anteguerra e tutto il resto dal volante brasiliano. Guardiola ha fatto rinascere questo ruolo ormai scomparso e adesso attendiamo fiduciosi che il guardiolismo non lo distrugga in un’estate.

Il secondo tormentone è l’attacco senza riferimento. Un assaggio corposo lo abbiamo beccato noi venerdì contro la Russia che ci ha fatto vedere i sorci verdi con i suoi quattro uomini di attacco in perpetuo movimento. Anche qui il rischio di guardiolismo è nell’aria. Le squadre con gli attaccanti giusti (vedi Russia appunto) faranno ammattire gli avversari, quelle senza giocatori abili nel gestire palla sottoritmo per poi aggredire gli spazi infilandosi, faranno molto male. Fa bene Prandelli in questo caso a mettere i due allineati nel nostro attacco.

Terzo nuovo comandamento riguarda il recuperare la palla entro il minuto di non possesso. L’intera filosofia del Barcellona si fonda sullo gestire la palla. Non averla equivale al non-essere, entità che per pensieri filosofici differenti è a volte maligna a volte neutra ma comunque causa di distruzione. Quando la palla è degli altri i calciatori guardiolani hanno un solo obiettivo: recuperarla nel più breve tempo possibile. L’applicazione di questa idea alle squadre nazionali prevede molte difficoltà. Ci vogliono automatismi perfetti per non scoprire la squadra. A questo punto mi lancio in un pronostico: la squadra che saprà farlo al meglio vincerà. Se nessuna squadra saprà sviluppare gli automatismi giusti, uscirà fuori una sorpresa, tipo Portogallo.

 
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