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Quattro chiacchiere con Niccky, una blogger sieropositiva

Quattro chiacchiere con Niccky, una blogger sieropositiva

 
Tra le tante e le varie "teorie del complotto", che girano per la Rete e non solo, ce n’è una che mi ha sempre dato enormemente fastidio.
 
Posso leggere tranquillamente di Ufo, del Nuovo Ordine Mondiale, delle Scie Chimiche... ma la storia dell’HIV e del virus inventato, quella no, la detesto terribilmente.
 
Anche perché immagino che in quel momento ci siano persone che realmente potrebbero soffrire per tutte quelle idiozie: persone che lottano in tutti i modi, che sono costrette a sfidare i pregiudizi prima che la malattia, e che sono costrette a dover leggere che in fondo il loro virus è solo una farneticazione o un’invenzione, e le terapie antiretrovirali sono il "vero veleno".
 
Per saperne di più, di questo e di altro, ho provato a fare alcune domande a Niccky, una blogger sieropositiva, per conoscerla e per farla conoscere meglio, una voce che può provare ad accendere una piccola luce chiarificatrice.
 
Ciao, ti posso chiedere chi è Niccky?

Niccky è una donna di 40 anni che ha trovato l’amore e che ha tanti progetti con la sua nuova famiglia. Mi sono trasferita all’estero per amore, qui sto cercando di adattarmi, di imparare una nuova lingua, di lavorare e vedo il mio futuro colorato. Non penso minimamente di essere sieropositiva, ora vedo “Un arcobaleno dopo la tempesta”.

Come spiegheresti che cos’è l’Hiv e l’Aids ad un bambino?

Una bella domanda, specie se trovi le parole giuste per un bambino. A mio figlio gli direi che mamma e papà hanno un grosso leone dentro e che non c’è d’aver paura se prendiamo le medicine sempre alla stessa ora per farlo dormire, così lui non si può svegliare e non ci mangia.

Com’è possibile che ad oggi ci sia ancora chi non crede all’HIV, o non crede alla sua connessione con l’Aids? Comunque quanto può essere utile o dannosa per una persona sieropositiva la Rete, sia per informarsi e per ricevere nozioni (teorie complottistiche comprese), sia per i forum e i gruppi di auto aiuto?

Chi non crede all’ Hiv? Penso che alla base di tutto ci sia la “paura” o la “non accettazione del proprio stato sierologico”. Da qui la persona cerca su Internet e trova solo delle informazioni che vuole “trovare”. La scritta “Positivo all’ HIV” ti sconvolge la vita, ti cade il mondo addosso, ma come tutti i problemi hanno sempre una via di uscita. La nostra è senza dubbio la HAART ( i farmaci antiretrovirali). Io oggi sono qui a raccontare grazie alla terapia che faccio, che prendo scrupolosamente sempre alla stessa ora: un piccolo dettaglio che fa la differenza. Bisogna credere nella medicina, ed io ci credo dopo essermi ridotta una larva: dopo poche settimane la farfalla è incominciata a “volare” di nuovo. Una nota a favore invece va ai forum sull’ Hiv, o delle sezioni di auto aiuto: servono eccome, per confrontarsi con altre persone, leggere i nostri stessi timori, o confrontarsi con altre persone che hanno già superato i nostri momenti iniziali... ti da una carica in più. Io stessa ho creato oltre al blog un forum per “Donne Sieropositive”, credo il primo in Italia, ispirandomi ad un forum londinese di una mia amica italiana attivista, ma residente a Londra.


Di solito quali sono i pregiudizi più infami e più frequenti che una persona sieropositiva è costretta a subire?

L’allontanamento da parte degli amici... per il resto io sono quasi 4 anni che ho scoperto di essere sieropositiva e non ho subito delle vere e proprie discriminazioni, anzi vivo in una città dove c’è molta informazione sul tema dell’HIV.

Curarsi ora non è come curarsi vent’anni fa.

Curarsi adesso è meglio senza dubbio, "la terapia semplificata" è un passo avanti considerevole. Puoi gestire al meglio l’assunzione della terapia, anche se ci sono degli effetti collaterali dei farmaci che possono cambiare da soggetto a soggetto. Ma ci si convive.

E’ vero che spesso in Italia si contrastano i diritti delle persone che si appellano all’indennizzo previsto dalla legge 210/92, la legge che prevede dei risarcimenti per chi ha contratto il virus da trasfusioni di sangue e/o emoderivati infetti?

E´ una vergogna! Ci sono persone che hanno contratto l’HIV a causa del plasma infetto, che è entrato in Italia intorno agli anni ’70 e proveniente da zone a rischio (come le carceri dell’Arkansas, le bidonvilles sudamericane, Romania, Polonia e Africa). I dirigenti di alcune case farmaceutiche erano al corrente della pericolosità di questo sangue ma hanno continuato ad importarlo. Nel frattempo migliaia di italiani hanno scoperto di aver contratto Epatite C e HIV. Personalmente conosco una donna che si è infettata così, c’è una sorta di non accettazione, si chiede Giustizia... ma intanto questi dirigenti sono diventati vecchi, hanno vissuto la loro vita e molte persone infettate sono morte, mentre la loro Rabbia è sempre viva contro il Ministero della Salute.

Cosa vuol dire per te "L’Aids non è solo l’1 dicembre"?

In Germania (dove vivo) l’Aids non è solo l’1 dicembre, qui lo vivi tutti i giorni. In strada, nelle metro, nelle fermate dei tram ci sono pubblicità che educano all’uso del preservativo. Qui pullulano le associazioni per persone sieropositive, adesso non voglio dire che vivo nel paese dei balocchi, vivo comunque in una città dove un pizzico di pregiudizio c’è sempre, ma la gente è molto discreta. Un sieropositivo ha più chance di vita, associazioni, aiuti, locali... che attenzione non sono dei ghetti, ma dei luoghi che aiutano soprattutto le persone più deboli, che non riescono a controllare questo tipo di emozione negativa, che può essere il non accettare il proprio stato sierologico.

Insomma Niccky, oggi c’è un messaggio che più di tutti ti preme dare?


Le donne rappresentano una popolazione estremamente vulnerabile nei confronti dell’infezione da HIV, e non solo per fattori fisiologici e biologici, che le rendono più recettive degli uomini alla trasmissione eterosessuale. Difenditi dal virus dell’HIV e dalle malattie sessualmente trasmissibili, basta un preservativo! Sii donna tra la paura e la speranza, tra la disperazione e la solidarietà. La donna a cui cerchi di assomigliare non esiste, ma tu esisti e sei bellissima!
 

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