Quando la Casta va in vacanza
Mentre gli italiani sono costretti a stringere la cingia e l'intero panorama politico europeo cerca una soluzione per uscire dalla crisi, è tempo di vacanze per i politici italiani. Nonostante l’emergenza economica, i lavori parlamentari saranno sospesi, salvo urgenze, fino a settembre.
Monti ha cercato di dare il buon esempio concedendosi solo una settimana di ferie, che probabilmente trascorrerà nella sua villa sul Lago Maggiore, il presidente del Consiglio aveva dichiarato: "Non c'è tempo per riposarsi, una settimana di vacanze deve bastare".
Parole al vento, i lavori riprenderanno ufficialmente il 12 settembre, solo le Commissioni inizieranno il 5 e il 6 dello stesso mese. Obbligo di reperibilità in 24 ore, certo, come chiesto anche da Fini e Schifani, ma pur sempre più di un mese di vacanza.
"Nel mese di agosto l'Aula del Senato potrà essere convocata in qualsiasi momento per i provvedimenti che rivestono carattere d'urgenza, soprattutto in relazione alla situazione economica", ha dichiarato Schifani prima di congedare i senatori, mentre Fini ribadiva che l’Aula "resterà attiva specie per quanto riguarda le questioni legate alla crisi economica". Così tutti i gruppi parlamentari hanno dato la propria disponibilità ad assicurare la reperibilità in 24h, ci mancava che succedesse il contrario.
Come emerge dai dati forniti da Confartigianato, metà degli italiani ha dovuto rinunciare ad andare in vacanza, non potendo far fronte ai rincari provocati dalla crisi. Tra le principali cause ci sono gli elevati costi di trasporto, che fanno registrare un aumento del 12,7% rispetto al 2011, qualunque sia il mezzo che si sceglie per spostarsi dall’auto al pullman fino al treno.
Va detto che le ferie dei parlamentari italiani sono state ridotte, passando dai quasi 50 giorni del 2006 ai poco più di 30 di quest’anno. Le mete preferite restano in Italia, data anche la reperibilità. Bersani resterà in Emilia Romagna, mentre Berlusconi, dopo la visita all'amico Putin, tornerà nella sua villa in Sardegna a Porto Rotondo. Il ministro Passera sceglie la spiaggia di Sabaudia, mentre Di Pietro farà ritorno nel suo paese, Montenero di Bisaccia, in Molise. Tra i pochi che hanno scelto l’estero Veltroni che si concederà un viaggio a New York.
Dopo la brutta figura dell'anno scorso, quando il capogruppo del Pd Franceschini aveva chiesto "di iniziare anche con l'aula il 5 settembre, di anticipare l'inizio dei lavori, perché ci sembrava un segnale doveroso da dare al Paese. Ma la maggioranza non ha voluto". Cicchitto si era giustificato definendo il rifiuto frutto di una “valutazione seria” dovuta al pellegrinaggio in Terra Santa organizzato dal 3 al 9 settembre "circa un centinaio di parlamentari fanno un pellegrinaggio. Per rispetto verso di loro abbiamo ritenuto di iniziare le sedute dell'Aula la settimana successiva". Fa piacere sapere che per rispetto dei 100 pellegrini, altri 845 parlamentari, oltre aiutanti e funzionari vari, avevano visto prolungarsi le vacanze, per fortuna che, tale scelta, era frutto di una decisione seria. Quest'anno sembra non ci sia traccia del pellegrinaggio o almeno non ufficialmente; resta il fatto che con o senza Terra Santa le ferie non sono state ridotte e la ripresa dei lavori tutt'altro che anticipata, senza neanche sentire la necessità di trovare una scusa, santa o profana che sia.
I privilegi della Casta sembrano non aver mai fine ed è preoccupante come siano sbandierati senza vergogna davanti ad un popolo chiamato a continui sacrifici. D'altronde tutti quei soldi che guadagnano dovranno spenderli in qualche modo. Impotenti, davanti all’ennesima manifestazione di supremazia e prevaricazione della classe politica, non ci resta che augure loro: Buone Vacanze!
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