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Quando Papi Silvio candidava le ragazze del Bunga Bunga. In massa


Angela Sozio, Elisa Alloro, Emanuela Romano, Eleonora Gaggioli, Camilla Ferranti, Barbara Matera, Ginevra Crescenzi, Antonia Ruggiero, Lara Comi, Adriana Verdirosi, Cristina Ravot, Giovanna Del Giudice, Chiara Sgarbossa, Silvia Travaini, Assunta Petron, Letizia Cioffi, Albertina Carraro, Giada Martirosianaite, le gemelline De Vivo, Eleonora ed Imma.
"Le veline candidate? Tutto questo è a sostegno del divertimento dell'imperatore... è tutto in nome del potere, quello che emerge dai giornali è un ciarpame senza pudore". Fu solo grazie all'intervento della First Lady Veronica Lario che le liste Pdl - alle elezioni europee del 2009 - vennero depurate, in fretta e furia e con estremo imbarazzo, dalle ragazze del Bunga Bunga.

"Non ho mai candidato veline, è una trappola in cui anche mia moglie è caduta", "le veline sono inesistenti, è una assoluta falsità, non sono nelle liste", "menzogne della sinistra e della stampa", la risposta ossessiva, quotidiana del Presidente del Consiglio. Impossibile non ricordare. Ma furono proprio i suoi quotidiani, i quotidiani a lui più vicini a svelare, sostenere ed esaltare tale scelta. E rileggere quegli articoli, oggi, fa davvero impressione.

 

E' Il Giornale di famiglia ad aprire le danze, 31 marzo 2009. Evviva la candidatura della "letteronza" Barbara Matera: "Dicono che i ragazzi perdano tempo. Non è vero: io per esempio studio molto". "E si vede", il commento del quotidiano presidenziale.
 
Poi è il turno di Libero, 22 aprile 2009. In prima pagina la gigantografia della futura classe dirigente continentale: "Angela Sozio, la rossa del Grande Fratello, e le gemelle De Vivo dell'Isola dei famosi, possibili candidate alle elezioni europee". A pagina 12 il quotidiano diretto da Vittorio Feltri rischia l'overdose salivare: "La bella politica. Gesto da Cavaliere. Le veline azzurre candidate in pectore. Silvio porta a Strasburgo una truppa di showgirl". E ancora: "Silvio Berlusconi uber alles: sopra tutti i leader del mondo. Il più amato ed il più osannato", "lo ha raccontato lui stesso, ieri, in una riunione con 20 aspiranti candidate alle elezioni europee". E via con il curriculum delle giovani presenti: la grande fratellina che "è stata seduta sulle ginocchia del Premier", la presidente dell'associazione "Silvio ci manchi", la protagonista del programma di Italia 1 "Passion: erotismo per donne", un'attrice di "Don Matteo" ed "Elisa di Rivombrosa", una "reduce da Incantesimo", l'autrice del 45 giri "Sunny day, distribuito in Giappone", la pianista sassarese, la lituana misteriosa e molte altre.

 

 
Chiude Il Foglio, 24 aprile 2009, un editoriale condiviso dall'intera redazione e che chiude alla perfezione questa surreale rassegna stampa: "Meglio la Sozio di Zagrebelsky", perché "a una democrazia sono più adatte le ragazze del Cav. delle elite saccenti".

Dopo 4 giorni su Arcore si abbattè l'uragano Veronica Lario, ed ecco il goffo tentativo della leadership Pdl di cancellare quei nomi, dalle liste e dalla nostra memoria. Nel novembre 2009, dopo 175 giorni di omertà istituzionale, B. rispose - "rispose" è una parola grossa - alle 10 domande di Repubblica. "Non trova grave che lei abbia ricompensato con candidature e promesse di responsabilità le ragazze che la chiamano "papi"?", il quesito di D'Avanzo. "Ho proposto incarichi di responsabilità soltanto a donne con un profilo morale, intellettuale, culturale e professionale di alto livello", la menzogna del Cavaliere, affidata alle cure di Bruno Vespa.
 
Oggi Veronica non è più la compagna del Presidente del Consiglio, Mara Carfagna è Ministro della Repubblica, ed il modo in cui il Santo Papi seleziona la classe dirigente di questo Paese è in fondo un meccanismo assimilato. L'ex igienista dentale Nicole Minetti - indagata per sfruttamento della prostituzione minorile - è compagna di banco di Renzo Bossi alla Regione Lombardia, ed ha appena raccontato, di fronte ai Pm di Milano, che a casa del Cav. s'è fermata molte volte, a dormire. C'era un "rapporto di intimità", dice. E come si fa a non premiare con un posto in Regione, una così. Do ut sex che si fa sistema, le dimissioni, macché, il "ciarpame senza pudore" è svanito lontano, la nostra tolleranza, già abnorme, incassa oscenità costante. Nel frattempo le ragazze delle feste di Arcore fremono, si concedono e poi pianificano. Il loro futuro. A spese nostre.
"Ascolta ... a lui gli fa comodo mettere me e te in Parlamento, perché dice, bene, me le son levate dai coglioni, le pagano lo stipendio lo Stato". Nicole: "Sì brava! Brava!". Barbara: "Pagano i cittadini, no?".

Commenti all'articolo

  • Di Renzo Riva (---.---.---.8) 2 febbraio 2011 19:37
    Renzo Riva

    ...e pensare che anch’io ho dovuto solo votarle e non trombarle, perché altrimenti avrei avuto conseguentemente i sinistrati a dirigere il Paese.
    In ogni caso meglio una gran gnocca che vota come il "padrone" vuole che non la nomenklatura di stampo e scuola comuniste.

  • Di pv21 (---.---.---.28) 6 febbraio 2011 19:49

    Berluscheide >

    Il 17 ottobre 2010 la Minetti confida al telefono di aver saputo da Berlusconi che “è successo un cas…” e che Ruby li sta “sputt..ando” con le sue dichiarazioni.
    Tant’è che nel giro di appena 4 giorni il team dell’on. Ghedini raccoglieva ben 25 testimonianze “a difesa” di persone presenti ai festini di Arcore.
    Solo il 28 successivo finirà sui giornali la notizia della telefonata di Berlusconi alla Questura.

    Ora la Camera, su proposta dell’on.Paniz (PdL), sceglie per Berlusconi il rinvio al Tribunale dei Ministri perché, da Presidente del Consiglio, si sarebbe mosso in aiuto della nipote di Mubarak.
    Aiuto concretizzatosi nell’affidamento della “preziosa” minorenne alla Minetti che la lascia a casa di una prostituta brasiliana.

    La storia insegna come contare su una casta di Primi Super Cives attenta a privilegi, interessi ed immunità ...

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