Qualcuno lo chiama Fesbook

Circa 100.000 Italiani ogni giorno sbagliano a scrivere la parola facebook . Questo misspelling causa considerevoli perdite di traffico al colosso americano , che ha visto negli ultimi mesi proliferare siti che sfruttano il difficile rapporto con l'inglese dei nostri conterranei per aumentare i loro visitatori. Il famoso social network di certo non è rimasto a guardare , e si sta difendendo contro questo tipo di tecniche con una pratica al limite dello spamming , in pratica ha creato molte pagine fans storpiando la parola facebook. Questo gli ha permesso di portarsi al primo posto in quasi tutte le ricerche di google che interessano il suo marchio . Logicamente la pratica messa in atto dall'azienda di Palo Alto da molto a pensare sulla libertà del web , che sembra sempre meno democratico e più in mano alle aziende più potenti che di fatto possono decidere di oscurare altri siti web concorrenti in qualsiasi momento. Un esempio lampante di quanto questa pratica sia discutibile è il blog http://www.fesbook.it , che pur sfruttando la similitudine con la parola facebook negli ultimi anni non ha mancato di informare il popolo dei social network con contenuti originali e soprattutto liberi, ed ora si trova di fatto sotto l'ombra creata dalla grande F. Insomma in queste storie dove girano grossi interessi economici è sempre difficile capire chi occupa il posto del buono e chi del cattivo , ma una cosa è sicura senza un informazione libera e una rete democratica , sarà sempre più difficile farsi un idea propria sull'argomento.