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Qualche consiglio per Natale

Una piccola selezione di libri da leggere o da regalare scelti senza tener conto delle classifiche di vendita ma semplicemente delle emozioni che sono stati in grado di suscitarmi.

Non è stato semplice preparare una piccola selezione di libri da leggere o da regalare senza tener conto delle classifiche di vendita, ma semplicemente facendo riferimento alle emozioni che sono stati in grado di suscitarmi.
E poi sappiamo bene che la lettura è un fatto molto personale, per questo lo stesso libro può trasmettere impressioni molto diverse perché spesso dipende dal lettore e non dallo scrittore.

Ecco miei consigli che spaziano tra polar, saggi, narrativa e noir.

 

Oh Dio mio!” di Giv Anat, edizioni Giuntina
La psicologa Ella riceve un misterioso paziente bisognoso di un consulto urgente, il signor D. Dopo pochi minuti di seduta scoprirà che si tratta niente meno che di Dio, un Dio molto umano, e alla ricerca di una cura per una depressione che dura, giorno più giorno meno, da duemila anni.
Non è facile trattare un paziente di una tale levatura, per di più senza una madre da incolpare, ma Ella, con coraggio e ironia, saprà trovare la via per sciogliere i nodi che hanno fatto ammalare Dio, un Dio che si è ritratto dalla Storia, abbandonando la sua sublime creazione al libero arbitrio degli uomini. Un testo originale, pervaso nella migliore tradizione yiddish da un umorismo sagace, che diventa, battuta dopo battuta, una vera e propria argomentazione teologica.
Vi assicuro che riuscirà a farvi sorridere.

 

La scrittrice abita qui” di Sandra Petrignani, Neri Pozza.
Un po' pellegrinaggio e un po' seduta spiritica, questo libro porta dalla Sardegna di Grazia Deledda all'America di Marguerite Yourcenar, dalla Francia di Colette all'Oriente di Alexandra David-Néel, dall'Africa alla Danimarca di Karen Blixen, all'Inghilterra di Virginia Woolf.
Un lunghissimo viaggio in case-museo che, attraverso mobili e suppellettili, stanze e giardini raccontano la storia sentimentale delle più significative scrittrici del Novecento. Da Parigi alla Provenza, dal Kenya al Maine, da Copenhagen al Tibet, Sandra Petrignani le cerca nei loro oggetti, interroga i loro diari, la poltrona in cui si sedevano, il portafortuna da cui non si separavano e, in alcuni casi, le persone che ancora conservano un ricordo vivo di loro. Così il viaggio, concretissimo, diventa favoloso, un giro del mondo dove a ogni tappa è come se le protagoniste in persona aprissero la porta e svelassero sottovoce i segreti della vita coniugale e di passioni travolgenti, i nodi edipici e le fragilità che le hanno rese grandi scrittrici, ma anche donne tremendamente vulnerabili. E alle loro vicende s'intrecciano quelle dei loro uomini e delle loro amiche o compagne, in un caleidoscopio di presenze, da Vanessa Bell a Katherine Mansfield a Natalie Clifford Barney l'«Amazzone» a Vita Sackville-West che hanno contribuito a fare del Novecento un secolo leggendario.

 

Il morso della vipera” di Alice Basso, Garzanti
Ho iniziato ad apprezzare Alice Basso con la serie dedicata alla copywriter Vani Sarca, ed ora l'autrice propone una nuova protagonista: combattiva, tenace, acuta, sognatrice. Sullo sfondo di una Torino in cui si sentono i primi afflati del fascismo, una storia in cui i gialli non sono solo libri ma maestri di vita.
Il suono metallico dei tasti risuona nella stanza. Seduta alla sua scrivania, Anita batte a macchina le storie della popolare rivista Saturnalia: racconti gialli americani, in cui detective dai lunghi cappotti, tra una sparatoria e l'altra, hanno sempre un bicchiere di whisky tra le mani. Nulla di più lontano dal suo mondo. Eppure le pagine di Hammett e Chandler, tradotte dall'affascinante scrittore Sebastiano Satta Ascona, le stanno facendo scoprire il potere delle parole. Anita ha sempre diffidato dei giornali e anche dei libri, che da anni ormai non fanno che compiacere il regime. Ma queste sono storie nuove, diverse, piene di verità. Se Anita si trova ora a fare la dattilografa la colpa è solo la sua. Perché poteva accettare la proposta del suo amato fidanzato Corrado, come avrebbe fatto qualsiasi altra giovane donna del 1935, invece di pronunciare quelle parole totalmente inaspettate: ti sposo ma voglio prima lavorare. E ora si trova con quella macchina da scrivere davanti in compagnia di racconti che però così male non sono, anzi, sembra quasi che le stiano insegnando qualcosa. Forse per questo, quando un'anziana donna viene arrestata perché afferma che un eroe di guerra è in realtà un assassino, Anita è l'unica a crederle. Ma come rendere giustizia a qualcuno in tempi in cui di giusto non c'è niente? Quelli non sono anni in cui dare spazio ad una visione obiettiva della realtà. Il fascismo è in piena espansione. Il cattivo non viene quasi mai sconfitto. Anita deve trovare tutto il coraggio che ha e l'intuizione che le hanno insegnato i suoi amici detective per indagare e scoprire quanto la letteratura possa fare per renderci liberi.

 

Il Settimo regalo” di Dominique Valton, autopubblicazione su Amazon.
Dopo i noir “Le apparenze manipolate” e “Venerdì 17” Dominique Valton ha realizzato sette racconti delicati, un vero dono per i lettori.
Non amo i racconti, quindi inserire la raccolta dell’autrice francese significa che mi ha proprio conquistata. Un mix di umanità, tristezza, compassione e amore.
Cos'è un regalo?
Il riciclo di un oggetto inutile?
Un investimento per il futuro?
Il ricordo di un istante particolare?
Una richiesta di attenzione?
Oppure è un dono prezioso che nasce dal cuore?
 

L’annusatrice di libri” di Desy Icardi, Fazi.
Il romanzo di Desy Icardi racconta dell’amore per i libri attraverso la storia di una lettrice speciale. Intrecciando le vicende della zia Amalia, tra modisterie e palchi del varietà negli anni Trenta, a quelle di Adelina, che arriveranno a sfiorare il mondo dei segreti alchemici.
Se si potesse leggere con l’olfatto, quale sarebbe l’odore dei libri?
Torino, 1957. Adelina ha quattordici anni e vive con la zia Amalia, una ricca vedova, parsimoniosa fino all’eccesso, che le dedica distratte attenzioni. Tra i banchi di scuola, la ragazza viene trattata come lo zimbello della classe: alla sua età, infatti, non è in grado di ricordare le lezioni e ha difficoltà a leggere. Il reverendo Kelley, suo severo professore, decide allora di affiancarle nello studio la brillante compagna Luisella. Se Adelina comincerà ad andare meglio a scuola, però, non sarà merito dell’aiuto dell’amica ma di un dono straordinario di cui sembra essere dotata: la capacità di leggere con l’olfatto. Questo talento, che la ragazza sperimenta tra le pagine di polverosi volumi di biblioteca, rappresenta tuttavia anche una minaccia: il padre di Luisella, un affascinante notaio implicato in traffici non sempre chiari, tenterà di servirsi di lei per decifrare il celebre manoscritto Voynich, “il codice più misterioso al mondo”, scritto in una lingua incomprensibile e mai decifrato. Se l’avidità del notaio rischierà di mettere a repentaglio la vita di Adelina, l’esperienza vissuta le lascerà il piacere insaziabile per i libri e la lettura.

Come un respiro” di Ferzan Ozpetek, Mondadori
Ferzan Ozpetek non è solo un bravo regista è anche un valido scrittore. Il suo romanzo l’ho letto tutto d’un fiato, è un thriller dei sentimenti che spazia da Roma a Instanbul.
È una domenica mattina di fine giugno e Sergio e Giovanna, come d'abitudine, hanno invitato a pranzo nel loro appartamento al Testaccio due coppie di cari amici. Stanno facendo gli ultimi preparativi in attesa degli ospiti quando una sconosciuta si presenta alla loro porta. Molti anni prima ha vissuto in quella casa e vorrebbe rivederla un'ultima volta, si giustifica. Il suo sguardo sembra smarrito, come se cercasse qualcuno. O qualcosa. Si chiama Elsa Corti, viene da lontano e nella borsa che ha con sé conserva un fascio di vecchie lettere che nessuno ha mai letto. E che, fra aneddoti di una vita avventurosa e confidenze piene di nostalgia, custodiscono un terribile segreto.
Riaffiora così un passato inconfessabile, capace di incrinare anche l'esistenza apparentemente tranquilla e quasi monotona di Sergio e Giovanna e dei loro amici, segnandoli per sempre.
Chi è davvero Elsa Corti? Come mai tanti anni prima ha lasciato l'Italia quasi fuggendo, allontanandosi per sempre dalla sorella Adele, cui era così legata?

 

Cambiare l’acqua ai fiori” di Valérie Perrin, edizioni e/o
Il romanzo di Valérie Perrin è un romanzo molto particolare. Particolare è sicuramente l’ambientazione in un cimitero di cui la protagonista è la guardiana. Ma non è triste, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, è delicato, sensibile avvicina all’animo umano, alle emozioni più nascoste e personali.
Violette Toussaint è guardiana di un cimitero di una cittadina della Borgogna. Dietro un’apparenza dimessa nasconde  una grande personalità e una storia piena di misteri. Durante le visite ai loro cari, tante persone vengono a trovare nella sua casetta questa bella donna, solare, dal cuore grande, che ha sempre una parola gentile per tutti, è sempre pronta a offrire un caffè caldo o un cordiale.

Un giorno un poliziotto arrivato da Marsiglia si presenta con una strana richiesta: sua madre, recentemente scomparsa, ha espresso la volontà di essere sepolta in quel lontano paesino nella tomba di uno sconosciuto signore del posto. Da quel momento le cose prendono una piega inattesa, emergono legami fino allora taciuti tra vivi e morti e certe anime che parevano nere si rivelano luminose.

 

Fuga dal settimo piano” di Ludovico Landolfi, Fernandel è un romanzo comico e grottesco ambientato in una clinica psichiatrica.
La casa di cura Villa Quercia è un ospedale psichiatrico che si sviluppa su otto livelli. Al piano terra vi sono gli uffici e l'amministrazione, mentre ai piani superiori sono ricoverati i pazienti, suddivisi secondo un criterio piuttosto semplice:  al primo trovano posto i casi meno gravi, e man mano che si sale la gravità della malattia aumenta. Se il disturbo peggiora si viene trasferiti a un piano superiore, se migliora, a un piano inferiore. Attraverso una serie di malintesi che lo portano suo malgrado a risalire di reparto in reparto fino al settimo piano, il protagonista di questo breve romanzo umoristico, ispirato al racconto di Dino Buzzati "Sette piani", incontra una varietà di personaggi eccentrici con i quali progetta di evadere dalla struttura: c'è Uanduele, che non parla; Valeria, che crede di trovarsi sul Cammino di Santiago; Giovanni Leporale, fermamente convinto di essere morto; Vittoria Grifone, che ha inventato e messo in pratica un metodo per accrescere l'ansia a dismisura, persuasa che doni alla pelle lucentezza ed elasticità; la signorina Giroldini, che accudisce due mandarini; Antonino, che parla ininterrottamente al telefono; il professor Frikell, abile ladro di canarini; Luca Salvatore Pistone, che ha fondato una dottrina religiosa nota come iperventilazionismo.
Riusciranno, il protagonista e la sua strampalata compagnia, a fuggire dal rigore e dall'austerità di Villa Quercia?

 

Ancora un giro di blues” di Riccardo Bruni, Amazon Publishing.
Ho affinità musicali con l’avvocato Leo Berni e mi piace il suo modo di vivere, molto diverso da quello dei principi del foro.
In questo nuovo caso affronta la storia di Samira, una giovane madre di origini somale, accusata dell’uccisione del patrigno. A chiedere l’aiuto dell’avvocato è una sua vecchia amica, Ilaria, responsabile di una cooperativa che si  occupa di immigrati. Le due donne custodiscono un segreto, che potrebbe aiutare a far emergere la verità. Ma non può essere rivelato. Ed ecco che Berni si trova nuovamente catapultato in un casino più grande di lui, stavolta alle prese con pericolosi criminali, in un’avventura che, ancora una volta, presto si rivela ben diversa da quello che sembrava.

Leo si lancia nell’impresa con il suo personale senso di giustizia e con i soliti compagni di viaggio, una banda di personaggi tra amici di sempre, clienti affezionati e nuove entrate. Al suo fianco, anche Achille, il vecchio avvocato che lo ha iniziato al mestiere e che è sempre pronto a maledirlo, e Claudia, la giornalista a caccia di storie alla quale è sempre più legato. Nel corso di questa nuova indagine, Berni trova un inatteso riavvicinamento con sua figlia Nora e un’altra puntata del suo viaggio onirico alla ricerca di sé: l’erba del Botanico lo trascinerà infatti in un sogno lisergico, tra chitarre e strade perdute, sulle note di una vecchia canzone. Un giro di blues, di tanti anni fa.

 

Nido di vipere” di Flaminia P. Mancinelli, autopubblicazione su Amazon.
Il romanzo di Flaminia P. Mancinelli è un “polar”, termine coniato dai francesi per definire romanzi che fondono le caratteristiche di poliziesco e noir. In realtà io sono convinta che sia molto di più e che possa soddisfare anche chi non è un appassionato del genere. Quando si inizia a leggere non si pensa di essere assorbiti fino all'ultima pagina e  nemmeno di condividere le riflessioni della commissaria.
Nella notte di Natale, scoppia un incendio in un negozio di antiquariato della Capitale, in via dei Coronari. A un primo sopralluogo vengono trovati i cadaveri di due uomini, che risulteranno essere il proprietario, Annibale Lotti, e Kamil Kaya, un turco suo socio in affari. Da subito molte domande si affollano nella mente della commissaria Giulia Magnani, incaricata dell’indagine: perché questi due uomini sono stati uccisi? Si è trattato di una vendetta personale o di un regolamento di conti della malavita romana? Chi trarrà vantaggio da questi omicidi?
Altri delitti inspiegabili hanno luogo, rendendo ancora più complesso il compito della commissaria che, dopo i primi accertamenti della scientifica e del medico legale, inizia a cercare il colpevole tra le persone vicine all’antiquario, amici e familiari. Questi ultimi vengono descritti da una teste “un nido di vipere”, e ben presto Giulia Magnani non potrà che condividere questa opinione. Un sentimento che non risparmia neppure la vedova, Michèle Fabre; anche se la donna, dopo essersi separata dal marito Annibale, si è trasferita in Svizzera, dove risiede da diversi mesi. Le difficoltà del lavoro si sommano a un periodo difficile per la commissaria che, reduce da un divorzio e da un recente trasferimento dalla questura di via Fatebenefratelli di Milano, si era quasi assopita nel tranquillo tran tran del commissariato di piazza Pasquino. Il duplice omicidio di via dei Coronari, invece, la costringe a mettere in gioco tutta se stessa e le sue capacità, fino alla svolta finale, di fronte alla quale Giulia Magnani dovrà fare anche i conti con la propria coscienza di donna e di poliziotto.

 

 

Caccia all’omo. Viaggio nel paese dell’omofobia” di Simone Alliva, Fandango.
“L’omofobia in Italia non è un’emergenza, è la normalità”, ne è convinto Simone Alliva.
Torino. Bologna. Milano. Cagliari. Lecce. Da nord a sud è caccia al gay alla lesbica alla transessuale.
L’autore ci conduce in questo viaggio di violenza fisica e psicologica che colpisce senza esclusione di colpi.
Le persone Lgbt non vengono solo insultate, picchiate, uccise. C’è anche chi tenta di “ripararle” con le terapie  riparative che causano solo gravi danni e possono portare al suicidio.
A Domodossola, una ragazza di 15 anni è stata obbligata ad avviare un percorso di teorie riparative: è lesbica dunque malata, per i genitori va curata. Ed è solo uno delle tante persone Lgbt sottoposta al trattamento contro la sua volontà.
Lesbica in Italia è una parolaccia. I media fanno fatica ad usarla e pronunciarla. Così lo stigma diventa doppio perché sono omosessuali e donne. Gli stupri nei confronti delle donne omosessuali sono considerati curativi. A Palermo un padre ha violentato la figlia dopo aver scoperto che era omosessuale. Il patriarcato non perdona e non accetta, sono semplicemente donne che “non hanno ancora incontrato l’uomo giusto”. L’affettività lesbica viene ignorata e cancellata, qualcosa è cambiato con le rivendicazioni delle famiglie omogenitoriali che hanno fatto emergere la visibilità delle coppie lesbiche. Del resto sono poche le donne omosessuali a fare coming out, anche tra le celebrità si contano sulle dita di una mano.
In questi ultimi anni l’odio si è gonfiato e ha raggiunto livelli impensabili fino a qualche anno fa.
Ma da dove arriva tutto questo odio? Simone Alliva cerca di capirlo nel suo saggio.

 

Peggio per chi resta” di Valeria Corciolani, Amazon Publishing
I personaggi dei romanzi di Valeria Corciolani oramai sono amici che ritrovo piacevolmente ad ogni nuova uscita. In “Peggio per chi resta” c’è una new entry - Piera Jantet - che mi ha colpita e spero torni anche nei prossimi romanzi.
Che cosa ci fanno Jules e Alma, con tanto di prole e suocera al seguito, su un pulmino a nove posti stracarico di bagagli? Strano a dirsi, stanno per concedersi una vacanza dove l’ispettore Rosset è nato e cresciuto: in Valle d’Aosta. Neanche il tempo di scendere dal pulmino, però, e Jules si trova invischiato nel caso più destabilizzante della sua carriera: Lia Favre, amica di infanzia e suo primo amore, è scomparsa senza lasciare tracce. E il tuffo nel passato è senza pietà.

Solo Alma è in grado di aiutarlo ad annodare i fili tra presente e passato, anche se la trasferta ha scombussolato pure lei. A dar loro manforte l’immancabile acume dell’Alfonsina, coadiuvata questa volta dal sapere contadino della signora Bruna e dalla combattiva sagacia della viceispettrice Piera Jantet. Scopriranno che “è male per chi va”, certo, ma a volte è forse “peggio per chi resta”.

 

Nessuna mi ha mai detto no. I diari segreti di Anne Lister” di Angela Steidele, Somara! Edizioni Somara! Edizioni è una piccola casa editrice che ho conosciuto e apprezzato grazie al saggio “Donne della Rive Gauche”. Come sostiene Emiliana Nardin, una delle 4 somare che hanno dato vita progetto, il loro obiettivo è far conoscere donne che sono state dimenticate per ignoranza e per il patriarcato che ancora impera in Italia.
Questo nuovo saggio, con la traduzione a cura di Margherita Giacobino, propone Anne Lister, un personaggio unico e straordinario, che sfida le leggi sociali del suo tempo e lo fa aperta-mente, nei modi, negli abiti, nel rifiuto del matrimonio e dei cliché della femminilità, e segretamente, con una impressionante serie di avventure amorose con donne. Nata nel 1791 ad Halifax, Anne Lister è contemporanea delle eroine di Jane Austen ma vive la vita di una donna libera e di una lesbica sicura di sé, in un'epoca in cui le due cose non erano neppure pensabili.
Lucida, travolgente, sensuale e spesso senza scrupoli, Anne Lister unisce alla passione erotica quella della scrittura diaristica. I suoi diari sono un documento prezioso sulla vita quotidiana nell'Inghilterra del Nord, sui paesi inesplorati dei suoi viaggi, e soprattutto sul più sconosciuto e negato dei territori, il corpo e la sessualità delle donne. La biografia di Steidele ci offre un'immagine documentata e complessa della spregiudicata eroina a cui BBC e HBO hanno dedicato la fortunata serie “Gentleman Jack”, senza nulla togliere alla sua vita da romanzo.

 

Intrigo Bretone” di Jean-Luc Bannalec, Beat editore
Ho iniziato a leggere questo noir perché ambientato in una parte di Francia che ho imparato ad apprezzare e amare, scoprendo che questo autore mi piace e riesce a liberare la mia mente da pensieri e stanchezza.
È primo mattino a Concarneau, la maestosa «città blu» gioiello della Bretagna. Il commissario Georges Dupin, come d’abitudine, siede ai tavoli dello storico ristorante Amiral con il giornale spiegato davanti a sé e il primo caffè della giornata. Da quando, in seguito a «certe controversie», è stato trasferito da Parigi alla remota provincia, la lettura dei quotidiani locali è un rigoroso rituale con cui si propone di penetrare i misteri dell’anima bretone e gli insoliti costumi di quella gente «ai confini del mondo». Quel giorno, tuttavia, a disturbare la sua lettura è l’insistente squillo del cellulare. All’altro capo, l’insopportabile voce di Kadeg, il più zelante dei suoi ispettori, lo informa di un fatto straordinario: un brutale omicidio ha sconvolto l’idilliaco Pont-Aven, un pittoresco villaggio divenuto celebre alla fine dell’Ottocento per la sua colonia di artisti, tra cui Paul Gauguin. La vittima è Pierre-Louis Pennec, novantunenne proprietario dell’Hotel Central, trovato morto nel suo ristorante: un albergatore leggendario, un’istituzione, proprio come lo erano stati suo padre e, prima di lui, sua nonna, Marie-Jeanne, fondatrice del Central e amica di tutti gli artisti che lo frequentavano. Chi ha potuto fare una cosa simile? Georges Dupin sa che il caso va risolto alla svelta: l’omicidio di un personaggio come Pierre-Louis Pennec ha colpito i bretoni al cuore e le pressioni delle autorità locali non tarderanno a farsi sentire. Per di più è alta stagione, un periodo in cui nessuno vuole vedere un assassino andarsene in giro a piede libero. Costretto a districarsi tra l’ostinato silenzio dei bretoni e il loro stile di vita, del tutto inconcepibile per un parigino doc come lui, il commissario Dupin non tarderà a rendersi conto che la vita apparentemente irreprensibile di Pierre-Louis Pennec nascondeva in realtà uno straordinario segreto.

 

Americanah” di Chimamanda Ngozi Adichie, Einaudi
Un romanzo avvincente e modo diverso per affrontare il tema del razzismo che aiuta a capire a riflettere.
La distanza tra la Nigeria e gli Stati Uniti è enorme, e non solo in termini di chilometri. Partire alla volta di un mondo nuovo abbandonando la propria vita è difficile, anche se quel mondo ha i tratti di un paradiso, ma per Ifemelu è necessario. Il suo paese è asfittico, l'università in sciopero. E poi, in fondo, sa che ad accoglierla troverà zia Uju e che Obinze, il suo ragazzo dai tempi del liceo, presto la raggiungerà. Arrivata in America, Ifemelu deve imparare un'altra volta a parlare e comportarsi. Diverso è l'accento, ma anche il significato delle parole. Ciò che era normale viene guardato con sospetto. Ciò che era un lusso viene dato per scontato. La nuova realtà, inclemente e fatta di conti da pagare, impone scelte estreme. A complicare tutto c'è la questione della pelle. Ifemelu non aveva mai saputo di essere nera: lo scopre negli Stati Uniti, dove la società sembra stratificata in base al colore. Esasperata, Ifemelu decide di dare voce al proprio scontento dalle pagine di un blog. I suoi post si conquistano velocemente un folto pubblico di lettori, che cresce fino ad aprire a Ifemelu imprevisti e fortunati sbocchi sul piano professionale e privato. Ma tra le pieghe del successo e di una relazione con tutte le carte in regola si fa strada un'insoddisfazione strisciante. Ifemelu si sente estranea alla sua stessa vita e, lì dov'è, non riesce ad affondare le radici, pur sapendo che in Nigeria il nuovo modo di guardare il mondo le guadagnerebbero l'epiteto di "Americanah".

Buona lettura.
 

 

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