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Prove di Champions. Risorge l’Inter, insegue la Juve e crolla la Roma.

 
L’Inter si riprende dalle tre sventole rifilate in settimana dalla Sampdoria, vincendo a Genoa, contro una delle squadre più i forma del campionato. Vittoria che vale doppio data la vittoria della Juve (quindi vantaggio immutato) e lo stop della Roma che ha pareggiato a Udine (brutta Roma!) e anche perché è la prima squadra a espugnare Marassi.

Il Manchester, però continua a fare paura: 4 gol al Fulham e tutti a casa, in attesa di un mercoledì da leoni, tanto per non usare un luogo comune.
 
Ci pensa il solito Ibra a togliere le castagne dal fuoco all’Inter con un gol, con tocco sotto a scavalcare il portiere, nei primi minuti. Ed è un’Inter ben diversa da quella vista contro Cassano e co. e tranne pochi brividi (colpo di testa di Motta e un paio di conclusioni di Biava), controlla alla perfezione gli uomini di Gasperini, trovando il raddoppio con un gol (probabilmente non valido) di Balotelli…Il Genoa, comunque si conferma squadra ostica e cerca, soprattutto nel secondo tempo, di ribaltare il risultato, ma senza riuscirci. Scontato il no commenti di Mou sul gol di Balotelli.
 
A inseguire la squadra milanese sembra sia rimasta solo la Juve, che con la solita partita più muscolosa che altro, vince il derby col Torino. Partita caratterizzata dai soliti miracoli di un Sereni straordinario. Juve aggressiva, quindi, con un torino che però sembra risollevato dalla cura Novellino. Ma è un gol di Chiellini (con fuorigioco di Iaquinta), dagli sviluppi di una punizione di Nedved a risolvere all’81’ la partita.
 
E veniamo alla Roma. Il disastro è compiuto, a pochi giorni dal fondamentale match con l’Arsenal. Un inutile pareggio a Udine, una partita nervosa con tanto di espulsione di De Rossi e infortunio di Pizarro, oltre a un aiutino arbitrale che conferma, date le inesistenti proteste dell’Udinese, la signorilità della squadra di Marino. Né l’arbitro, né il guardalinee hanno visto un netto tocco di mano di Mexes in area, che meritava rigore ed espulsione.
 
E così al gol di Felipe risponde Vucinic che ha preso il posto di Totti (in tribuna per febbre), ma l’Udinese ha da recriminare per non essere riuscita a gestire il vantaggio numerico.
 
Che le parole di Mourinho in settimana abbiano levato un po’ il sonno alla squadra capitolina?

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