• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > Processo Ruby e scontro in Procura: mi sa che Berlusconi la fa (...)

Processo Ruby e scontro in Procura: mi sa che Berlusconi la fa franca

Il giorno 20 giugno inizierà il processo d’appello per il caso Ruby, ma tutto potrebbe saltare in aria. Come si ricorderà, in primo grado il ri-Cavaliere (spiego: si è scoperto che è ancora Cavaliere non essendoci alcuna procedura di decadenza in atto) fu condannato a sette anni di reclusione. I margini per la difesa non sembravano molti e la speranza di una sentenza d’appello che rovesciasse quella di primo grado erano ridotte al lumicino.

Poi è esplosa la grana del caso Bruti Liberati - Robledo che è finita davanti al Csm ed è emerso un profilo di competenza del Pm, la Boccassini, ad occuparsi del caso. Il Csm, ovviamente, non si è occupato direttamente di questo profilo (che è materia per la Cassazione), ma del ricorso di Robledo che lamentava di essere stato escluso arbitrariamente dal caso. Bruti Liberati si è difeso sostenendo di aver escluso il suo vice perché questi aveva nei confronti di Berlusconi un giudizio pendente, presso il Tribunale di Brescia (competente per territorio per i giudizi che coinvolgano i magistrati milanesi).

La commissione disciplinare del Csm ha concluso i suoi lavori pochi giorni fa, proponendo al plenum dell’organo una doppia sanzione disciplinare: verso Robledo per aver interferito nei rapporti fra Procura della Repubblica ed un corpo di polizia giudiziaria (la GdF), nei confronti di Bruti Liberati per aver deciso la sostituzione senza motivarla adeguatamente. Vedremo cosa deciderà il plenum, ma, di solito, le proposte della disciplinare poi sono accolte, magari con qualche attenuazione. E tutto questo non resterà senza conseguenze per il merito del processo, pur non dirette.

In effetti, il Csm non ha poteri di intervento su un procedimento in corso e la Cassazione non è tenuta, da un punto di vista strettamente giuridico, a conformarsi alle pronunce del Csm ma, da un punto di vista di fatto, sembra difficile che possa far finta di nulla. Se il Csm chiude con un giudizio disciplinare sfavorevole al Procuratore della Repubblica di Milano, è per lo meno improbabile che questo non si rifletta sulle decisioni del giudice di legittimità, indebolendo di molto la posizione dell’accusa processuale. Ed è facile prevedere che sin dalla prima udienza, la difesa metterà in discussione l’intero impianto istruttorio.

Il punto è questo: la Boccasini aveva titolo o no per indagare su Berlusconi nel caso Ruby? Che Bruti Liberati abbia deciso di non affidare il caso a Robledo è in sé più che legittimo (direi doveroso), per l’evidente conflitto di interesse. Però, dice la sezione disciplinare del Csm, avrebbe dovuto motivare questa sua scelta illustrandola al suo vice. Dunque, pur ritenendo legittima in sé la decisione di sottrarre il caso a Robledo (peraltro Bruti Liberati avrebbe anche potuto avocare il caso a sé), ci sarebbe stato anche un vizio di forma. E questo già costituisce una questione non irrilevante di legittimità. Ma qui non è stato ancora chiarito se, escluso Robledo, il caso dovesse passare ad altro Sostituto della Procura ordinaria o potesse anche andare ad un magistrato della Direzione Distrettuale Antimafia. Nel caso specifico, per la verità, non si capisce cosa c’entri la Mafia con un processo per sfruttamento della prostituzione, nel quale non è emerso nulla che coinvolgesse una organizzazione di stampo mafioso. C’è da stabilire se i magistrati applicati alla Dda abbiano competenza solo per i casi concernenti reati di mafia o possano seguire, pure eccezionalmente, anche altre inchieste. La questione ad oggi non è chiara e va definita. Dunque è pacifico che la difesa solleverà la questione già nelle primissime udienze del dibattimento d’appello, chiedendo di rimettere la questione alla Cassazione. A quel punto la Corte d’Appello dovrà decidere se accogliere l’istanza difensiva e sospendere il procedimento, in attesa che la Cassazione si pronunci.

Rigettare l’istanza della difesa, soprattutto se il procedimento disciplinare per Bruti Liberati si mettesse male, sarebbe arduo, sia perché si presterebbe all’ennesima campagna sull’ostilità preconcetta della magistratura verso il “povero” Berlusconi, sia perché la questione poi si riproporrebbe in sede di giudizio di legittimità dopo una eventuale conferma della condanna. E non si vede perché la corte d’Appello dovrebbe andarsi a prendere una grana del genere.

La Cassazione, dal canto suo dovrebbe valutare un caso dal doppio profilo: la regolarità della procedura di affidamento ad altro sostituto e la titolarità della Boccassini ad operare in un caso non attinente a materia di Mafia. Nel frattempo i mesi passano e forse gli anni: per il reato contestato inizialmente a Berlusconi (prostituzione minorile) la prescrizione dovrebbe scadere nell’autunno 2016, ma la corte di primo grado ha ritenuto ci fossero anche gli estremi della concussione per costrizione, per cui la prescrizione è di 15 anni e si andrebbe addirittura al 2024. Ne consegue che: in primo luogo dobbiamo vedere se (come ci sembra probabile) la Corte d’Appello sospenda il processo. In ogni caso, bisogna vedere che decide la Cassazione (sospensione o no) in merito al punto centrale. Se dovesse ritenere incompetente la Boccassini, non solo occorrerebbe ricominciare da zero l’istruttoria, ma dovrebbe essere riformulato il reato e, se cadesse l’imputazione più grave, il processo arriverebbe tranquillamente alla prescrizione.

Ma, una Procura azzoppata da un caso come quello in atto, potrebbe avere la forza di sostenere ancora l’accusa più pesante? La vedo difficile, molto difficile.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di paolo (---.---.---.64) 17 giugno 2014 08:45

    Effettivamente qualche dubbio sta venendo anche a me . Troppo tempestivo per essere casuale.

    Viceversa credo che l’obiezione di affidare ad un giudice antimafia il procedimento ,non abbia in se preclusioni di legittimità perché dove c’è Berlusconi la contiguità ambientale con la mafia è garantita . 

    Siccome l’uomo dispone di risorse illimitate e noi siamo un paese a legalità limitata , non vorrei che il nostro avesse messo in moto il suo arsenale se non proprio corruttivo (stiamo parlando del tribunale di Milano) ,quanto meno dilatorio .
    Vedremo -ciao

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità