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Privacy a rischio: l’Onu istituisce un relatore speciale

Giovedì 26 marzo il Consiglio delle Nazioni Unite sui diritti umani ha istituito unrelatore speciale sul diritto alla privacy.

Una decisione lungamente attesa e sollecitata da numerose organizzazioni non governative, tra cui la stessa Amnesty International, le cui comunicazioni con vittime e testimoni di violazioni dei diritti umani sono state più volte intercettate negli Stati Uniti e in Gran Bretagna. La agenzie impegnate in questa sorveglianza illegale di massa sono state denunciate tanto a Washington quanto a Londra.

Di recente, Francia e Canada hanno ampliato i poteri di sorveglianza e di conservazione dei dati personali e in altri paesi, tra cui l’Italia, si stanno esaminando progetti di legge in questo senso.

Ben al di là delle misure necessarie per garantire la sicurezza comune, le agenzie di sicurezza di numerosi paesi stanno mostrando un interesse sempre crescente nelle conversazioni personali, offline e online. Si tratta di un’interferenza arbitraria nel diritto di ogni persona alla privacy, garantito a livello internazionale.

relatori speciali delle Nazioni Unite, esperti indipendenti nelle materie di rispettiva competenza, si occupano delle violazioni degli standard internazionali in materia di diritto umani da parte dei governi. Svolgono missioni di ricerca, indagano sulle denunce e presentano rapporti e raccomandazioni.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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