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Primavera Sound 2012: Barcellona torna capitale europea della musica

Mancano ormai solo una decina di giorni a quello che molto probabilmente, se non sicuramente, è il miglior festival musicale europeo, ovvero il San Miguel Primavera Sound di Barcellona (per questa edizione dal 30 maggio al 3 giugno, più svariati altri concerti cittadini), che quest’anno si fa per la prima volta addirittura in due trasferendosi anche in Portogallo, nello specifico a Oporto, con il nome di Optimus Primavera Sound.

Nonostante antipatiche defezioni all’ultimo minuto, come quella di Bjork (per problemi di salute, anche se due settimane dopo pare abbia confermato una decina di concerti?) e Death Grips (una sorta di oscuro e violento cross-over rap/metal, molto hype intorno ma a ragione), il Primavera resta comunque un evento imprescindibile per chi vuole capire dove sta andando la musica oggi.
 
Scorrendo rapidamente la lista dei musicisti attesi si vede come i generi più presenti/importanti siano il glo-fi (Neon Indian, James Ferraro), il dubstep (XX, Grimes, Forest Swords, Demdike Stare), l’electronica (Chromatics, Death In Vegas, Justice, Matias Aguayo), il grunge/rock (Mudhoney, Afghan Whigs, Dirty Beaches, Hanni El Khatib) e certo indie psichedelico (Jeff Mangum, Olivia Tremor Control, Beach House); naturalmente non mancheranno anche “vecchie” glorie come Pop Group, Spiritualized, Cure, Yo La Tengo, Lee Ranaldo, e interessantissimi sono anche certi nomi world come Afrocubism (Mali/Cuba Is The Place) e Bombino (rivoluzionario chitarrista tuareg). Infine, probabilmente la novità più eclatante di tutte, quest’anno al Primavera ci sarà addirittura un palco metal con relative appassionate metalhead quindi, attirate non solo da vecchi gruppi come Napalm Death e Mayhem (ma non erano tutti morti?), ma anche da nuovi nomi come Wolves In The Throne Room, questo a dimostrazione del fatto che il Primavera davvero non conosce né limiti mentali né paraocchi concettuali. Bene così.
 
Tutto questo in un Parc del Forum ancora più esteso, per un totale di otto palchi, dalle quattro del pomeriggio fino alle quattro di mattina… insomma: preparate non solo le orecchie, ma anche i vostri piedi. Ma alla fine che importa quanti concerti si riusciranno a vedere, l’importante è godersela. Ci vediamo sotto il palco. 

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