Porno Impero
Pornografia, da "porne" = prostituta, letteralmente: "descrizione di prostitute". Prostituzione, da "prostituere" = prostrare, esporre, mettere in mostra, abbassare, avvilire. Il mercato del “porno”, ovvero della prostituzione e della sua rappresentazione, rappresenta oggi un business miliardario, per lo più legale. Il Porno Impero, “ultimo stadio dell’alienazione”, mediante la “porno-globalizzazione” ha messo in atto una “strategia feticista” che parte dal favoreggiamento occulto della prostituzione e della pedofilia e conduce a forme porno-patologiche e porno-criminali sempre più diffuse. Una “porno-apocalisse” che uccide la vitalità erotica, distrugge le relazioni di coppia, spazza via ogni residua possibilità di autentica comunicazione, che instaura il dominio delle porno-immagini e l’abominevole mercato del corpo. E svela il vero volto dell’ "Anticristo".
Il porno-liberalismo, il porno-liberismo, la porno-globalizzazione, la porno-comunicazione di massa, il porno-socialismo costituiscono la soluzione finale del tardo-capitalismo, una “strategia feticista” messa in atto dal porno-potere con lucida ignominia. Una porno-filosofia materialista-storica. Una porno-politica totalitarista che consiste nell’estinzione globale dell’umanità, l’ultimo stadio della alienazione.
[...] Il termine "totalitario" non si deve applicare soltanto ad un’organizzazione politica terroristica della società, ma anche ad un’organizzazione economico-tecnica che opera mediante la manipolazione dei bisogni da parte di interessi costituiti. [...] I gruppi dirigenti economici, i detentori del potere reale, sono in grado di imporre modelli, vendere i propri prodotti, sollecitare consensi, sul tempo di lavoro come sul tempo libero, sulla cultura materiale come su quella intellettuale. [...] Le persone si riconoscono nelle loro merci; trovano la loro anima nella loro automobile, nei giradischi ad alta fedeltà, nella casa a due piani, nell’attrezzatura della cucina [...] Non soltanto una forma specifica di governo o di dominio partitico producono il totalitarismo, ma pure un sistema specifico di produzione e di distribuzione, sistema che può benissimo essere compatibile con un "pluralismo" di partiti, di giornali, di "poteri controbilanciantisi". [...] Il pensiero ad una dimensione è promosso sistematicamente dai potenti della politica e da coloro che li riforniscono di informazioni per la massa. Il loro universo di discorso è popolato da ipotesi autovalidantesi, le quali, ripetute incessantemente da fonti monopolizzate, diventano definizioni o dettati ipnotici. Per esempio, "libere" sono le istituzioni che operano (e sono adoperate) nei paesi del Mondo Libero; ogni altra forma trascendente di libertà equivale per definizione all’anarchia, o al comunismo, o è propaganda. "Socialistiche" sono tutte le interferenze nel campo dell’iniziativa privata che non sono compiute dalla stessa iniziativa privata (o in forza di contratti governativi), come l’assicurazione medica estesa a tutti e a tutti i tipi di malattia, o la protezione della natura dagli eccessi della speculazione, o l’istituzione di servizi pubblici che possono ledere il profitto privato. […] (Herbert Marcuse, "L’Uomo ad Una Dimensione", Einaudi, 1967).
L’uomo ad una sola porno-dimensione è l’individuo-massa prodotto dalla società del porno di massa, per cui non vi sono altri possibili modi di essere se non quelli imposti dal porno-impero: la miserabile realtà della prostituzione, il commercio del proprio corpo, tutte le forme ridotte a merci. La natura ridotta a porno-cultura. L’Eros represso, corrotto, desublimato, spogliato delle sue energie rivoluzionarie, che soccombe a Thanatos. Il porno-capitalismo funziona talmente bene che ha ormai consumato tutto: le risorse, la natura, compresi gli individui che lavorano al suo servizio. Porno-apocalisse.
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