Pomigliano: alla Tiberina (Fiat) gli operai salgono sul tetto e ottengono la Cig a rotazione

In due infatti hanno minacciato di darsi fuoco con la benzina e lanciarsi nel vuoto mentre altri tre si sono piazzati in sala mensa con l'intenzione di rimanerci tutta la notte.

Alla base di queste azioni l'improvviso dietrofront dell'azienda sulla cassa integrazione a rotazione, strappata dopo alcuni mesi di lotta e disattesa proprio stamattina all'ingresso del turno. Dal Dicembre 2012 infatti 44 dei 91 dipendenti sono in cassa integrazione in deroga a zero ore, frutto questo di un accordo sindacale firmato da tutte le sigle tranne la Fiom.

Quando però gli operai si sono resi conto che in questo modo si sarebbe arrivati molto probabilmente a quello che sta avvenendo in Fiat (dove i cassintegrati hanno ben poche speranze di essere richiamati in fabbrica una volta esauritesi gli ammortizzatori sociali) si sono organizzati ed hanno strappato al padrone la cassa integrazione a rotazione che in un primo momento avrebbe dovuto coinvolgere dai 10 ai 13 operai ogni 15 giorni, ridotti poi a 5 alla settimana.

Quando i primi 5 lavoratori si sono presentati in fabbrica però non gli è stato permesso di marcare il badge e sono stati lasciati in attesa di un chiarimento per tutte le 8 ore senza lavorare. Da qui quindi la protesta plateale alimentata dal sospetto più che fondato che si tratti di una ritorsione nei confronti di quei lavoratori che hanno presentato da poco un ricorso legale nei confronti dell'azienda.

Al termine della giornata di lotta gli operai hanno proclamato 8 ore di sciopero con assemblea permanente e soprattutto hanno ottenuto per il giorno seguente un incontro in Prefettura a Napoli al termine del quale l'azienda ha sottoscritto il nuovo accordo per la cassa integrazione a rotazione per tutti i cassintegrati.

Questo articolo è stato pubblicato qui