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Pitti Uomo, altri casi di pubblicità “offensive”

 

Polemiche a non finire per la presentazione della collezione Pitti Uomo 2011, in corso a Firenze. Innanzitutto una pubblicità di cantarelli, con un modello in posizione ‘crocifissa’ e la scritta “devoti allo stile”; all’esterno della manifestazione, il cartellone già deturpato a Milano (cfr. Ultimissima del 12 gennaio); infine, l’annuncio della presentazione del calendario di Oliviero Toscani per il Consorzio Vera Pelle Italiana Conciata, che ritrarrebbe dodici pubi di donna.

La diocesi di Firenze è immediatamente scesa in campo, manifestando il proprio dispiacere per il fatto che, “mentre da una parte si tenti di estromettere la religione dalla vita sociale, come avviene con la questione del presepe o del crocifisso, dall’altra si ricorra ad immagini chiaramente religiose ma sterilizzate e trasformate nel loro senso e nel loro contenuto per fini pubblicitari”. Reazioni anche dal mondo politico: il consiglio comunale fiorentino ha già approvato all’unanimità una mozione che chiede di fermare la presentazione del calendario di Toscani, il presidente della regione Toscana Enrico Rossi ha dichiarato che “l’uso del Cristo per una pubblicità è offensivo verso i cristiani e di cattivo gusto”, mentre la ministro per le pari opportunità Mara Carfagna ha segnalato la pubblicità all’Istituto di autodisciplina pubblicitaria.

Raffaele Carcano

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