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Pirateria somala: chiesti 30 milioni di dollari per il riscatto dei dieci italiani

Dopo l’invio in Somalia di Margherita Boniver da parte del ministero degli esteri e la promessa di un interessamento del governo somalo, i pirati si sono fatti sentire chiedendo un riscatto esorbitante di 30 milioni di dollari per il rilascio del rimorchiatore "Buccaneer" e il suo equipaggio. Una tale cifra si avvicina a quella inizialmente chiesta per il rilascio del mercantile ucraino Faina, che trasportava un carico di armi e rilasciato dopo più di 4 mesi in seguito al pagamento di 3,2 milioni di dollari.

Il rimorchiatore, con a bordo 10 italiani, un croato e 5 romeni, è stato sequestrato l’11 aprile nel Golfo di Aden. Dopo il sequestro i pirati lo hanno fatto dirigere verso la costa somala del Puntland. Attualmente il rimorchiatore e’ ancorato in prossimità del villaggio somalo di Lasquorev.

Ai marittimi sequestrati è stato permesso, fin dal primo momento, di contattare telefonicamente le famiglie, a diverse delle quali, alcuni di loro, avevano comunicato l’esistenza di un ultimatum da parte dei pirati, ormai scaduto.



In questi giorni nella cittadine napoletane di Torre del Greco ed Ercolano, in cui alcuni dei sequestrati risiedono, sono state celebrate messe ed organizzate fiaccolate per i marittimi del "Buccaneer".

Dal momento dell’abbordaggio ad oggi sono passati 26 giorni e la richiesta di questi 30 milioni di dollari porta a supporre che le trattative saranno ancora lunghe.

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