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Pino Masciari e Pino Maniaci. Storie dimenticate

AGGIORNAMENTO: Pino Masciari è rientrato a Torino e sta bene.

Pino Masciari è sparito
. Da più di ventiquattro ore non si hanno notizie di lui. L’imprenditore calabro che dal 1997 ha deciso di opporsi ai tentacoli famelici della criminalità organizzata è stato lasciato senza scorta. Nuovamente solo.

E quel ’’nuovamente’’ è tutto italiano. Le istituzioni, lo Stato, il Ministro dell’Interno non hanno detto una parola riguardo a questa sparizione improvvisa e ingiustificata.
Una scena che si ripete: nel 2010, il 25 novembre e il 16 dicembre. Arriva nella sua terra violentata, la Calabria, e viene abbandonato, senza scorta.

La moglie, Marisa Masciari, ieri ha incontrato il maresciallo del reparto scorte del paese in cui vivono che non ha saputo dirle dove fosse finito il marito, come se non fosse sua competenza.

L’Italia è il Paese delle barzellette, lasciatemelo dire.
C’è una cultura retriva che idolatra la morte e ne fa unico collante della società. In questi giorni le bacheche multimediali di molti ricordavano Falcone e Borsellino a 20 anni dalla loro scomparsa.

E’ la via più semplice, quella che t’impone meno considerazioni, che ti fa guardare al passato senza dover per forza analizzare il presente o, addirittura (per i più coraggiosi), il futuro.

I mass media non hanno minimamente trattato la notizia della scomparsa di Pino Masciari, tranne qualche giornale nazionale, come il Sole 24 ore, che ha dedicato un articolo alla vicenda dell’imprenditore. Gli altri erano troppo presi dal documentare l’acconciatura di Melissa il giorno della sua comunione o a gridare, in prima serata, sentenze mai emanate, dall’alto di un salotto televisivo.

Prima della morte, prima del sacrificio non ha senso parlare delle storie di quotidianità che animano lo stivale. C’è un senso di necrofilia mediatica e culturale che apprezza solo i corpi martoriati e le esplosioni rumorose.

Le storie sono tante, mi vengono in mente subito i baffi di un altro Pino. Il giornalista strafottente di Telejato, l’emittente televisiva siciliana che con il suo tg di due ore documenta gli affari illeciti di Cosa Nostra.

Maniaci: un’altra storia di coraggio e dedizione che ha troppi essere umani illesi per essere raccontata. Solo un direttore picchiato e gambizzato, che con l’avvento del digitale è costretto a spegnere le telecamere e vivere in latitanza, come se il criminale fosse lui.

Pino e Pino: nomen omen, avrebbe detto qualche cultore.

”Ogni persona che viene a conoscenza della mia storia, mi allunga la vita di un giorno”- l’ha scritto Pino Masciari sul suo libro.

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