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Per non dimenticare: la reazione di Schifani ai fischi per Prodi



Motorshow, dieci dicembre duemilaesei. Il Premier Romano Prodi viene pesantemente contestato dal pubblico bolognese, tra fischi e urla: "Scemo!", "Buffone!", "Diventiamo come gli albanesi!", "Mortadella!", "Silvio! Silvio!", "Viva il Duce!", eccetera eccetera.

La reazione dell’opposizione è compatta. Bonaiuti si chiede: "Ma perché Prodi si arrabbia tanto? ... che Prodi si scandalizzi ancora dopo i fischi di Mirafiori e dopo le sfilate in piazza di tutte le categorie, è sconcertante". Ironizza Gasparri: "L’organizzatore della contestazione è proprio di Romano Prodi". Calderoli ci va giù ancora più duro: "I contestatori non erano venti, erano qualche migliaio. Prodi non faccia l’ errore di Ceausescu, Lenin, Pinochet e Mao che zittivano e passavano per frange i tanti ostili al loro regime". Il Giornale nel frattempo minimizza, "E’ lui che insulta l’Italia", mentre Mario Giordano affonda il coltello nella piaga, "Caro Prodi, la gente non ne può più di te". E Berlusconi, eh? Che dice Berlusconi? "Prodi è arrivato a dire che quei fischi erano organizzati. Ha ragione, erano organizzati da lui. Prodi quei fischi se li è voluti, con quello che fa s’è messo la maggioranza degli italiani contro il suo governo".

Ecco, come sapete ieri il Presidente Renato Schifani è stato contestato alla festa del Partito Democratico, a Torino. Di solidarietà ne ha ricevuta molta, e dalla maggior parte delle forze politiche sono arrivati messagi di dura condanna nei confronti degli "squadristi rossi" che stavano in piazza. "Siete un esempio di antidemocraticità", ha sbottato lo stesso Presidente del Senato. Io con questo post non voglio entrare nel merito della vicenda, voglio solamente mostrarvi cosa diceva Renato Schifani (o forse un suo omonimo) quando era il Premier Romano Prodi ad essere subissato da fischi ed insulti.
Troppo semplicistico affermare che chi ha contestato Prodi a Bologna è solo un gruppo di propagandisti. Il professore chiude gli occhi di fronte ad una realtà che non gli piace e che ha colpevolmente determinato. I fischi al Motor Show sono l’ennesimo segnale della protesta diffusa in tutto il Paese, il Premier vada in strada tra la gente comune!
Per dire.

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