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Per Marchionne un "lingotto" d’oro di stipendio. Aumentato del 50% in un anno

Nel 2011 erano 5 i milioni di euro che erano toccati all'amministratore delegato Fiat come stipendio, già abbastanza alto da farlo entrare nella classifica dei top manager più pagati d'Europa. Nel 2012 il salario è cresciuto del 50%.

Ammonta ad oltre 7 milioni di euro, lo stipendio aggiornato maturato nel 2012 da Sergio Marchionne, amministratore delegato della Fiat e Chrystler e presidente di Fiat Industrial. Cresciuto di oltre il 50% in un anno e mezzo, quello del top manager del Lingotto è tra i più alti del settore, pur restando dietro ai "colleghi" Martin Winterkorn e Alan Mulally, rispettivamete CEO di Volkswagen e di Ford.

Sette milioni, senza contare le azioni gratuite provenienti dal programma "stock grant" di Fiat Industrial e Fiat Spa, un tesoretto pari a 50 milioni di euro, che ha utilizzato solo in parte per pagare le tasse. Nel 2012 inoltre, è stato avviato un nuovo programma di assegnazione di azioni gratuite, dell'ammontare di altri 7 milioni, in parte già maturati dall'inizio dell'anno. E poi bonus e ancora tanto altro, un gruzzoletto da fare invidia a chiunque, ancor più agli operai che si trovano in cassa integrazione, o a quelli che si preparano ad andarci, per quasi l'intero 2014, come nel caso dello stabilimento a Melfi, per "necessaria ristrutturazione delle linee di produzione".

Chi lo sa, sarà stato quel +21% di vendite di casa Chrysler registrate in america nel 2012 o i meriti attribuiti dal Financial Times che lo definì "il maestro ristrutturatore"; di certo quando si sfiora uno stipendio annuo pari a quello di 5mila dei suoi operai Fiat (se si considerano 1400 euro di media con un contratto a tempo indeterminato), c'è da aspettarsi almeno qualche critica.



E in merito, ricordando l'intervista di Repubblica a Marchionne, Landini, segretario generale della Fiom, replicò all'amministratore delegato Fiat: "È inutile che cerchi di creare capri espiatori, il punto vero è che sta riducendo l'occupazione e gli stabilimenti. Ha chiuso Termini Imerese, Irisbus e la Cnh di Imola, quei lavoratori non sono figli di nessuno".

Quindi, ancora una volta, il tema sono gli stipendi ed il lavoro. Quest'ultimo vissuto da tanti, troppi italiani come il problema; un argomento largamente dibattuto da quel giovane volto italiano preoccupato per la crisi, per l'allargamento della forbice tra gli "strapagati" e gli "io speriamo che me la cavo". O per i rappresentanti in Parlamento, dal quale ci si aspetta sempre la mossa che dia il buon esempio.

 

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.160) 19 marzo 2013 17:05

    Come la Svizzera dobbiamo fare. Ma se aspettiamo che Grillo raggiunga il 100% dei voti, cosa che non si è mai vista, o anche solo il 51% stiamo freschi. Anche perché la soddisfazione di ridurre gli stipendi dei super uomini ci costerebbe molto cara (uscita dall’euro e altre baggianate grillesche).

    • Di (---.---.---.172) 19 marzo 2013 18:28

      E allora tienitelo così ivi compresi quelli che hanno ridotto il bel paese in un paese disgraziato.
      Se non capisci che il motivo delle nostre disgrazie dipendono proprio dalle scelte effettuate da questi personaggi e dai politici e che per cambiare bisogna fare esattamente l’opposto di quello che si è fatto sino ad ora, cosa speri che intervenga Gesù Cristo a darti la sveglia?

  • Di Arrigo Garipoli (---.---.---.70) 19 marzo 2013 18:15

    Cosa se ne fa un essere umano con tutte quelle risorse, Nulla Puo abitare in una casa solo mangiare con una bocca sola insomma e limitato come tutti noi non puo attraversare i muri vivere di piu conoscere il futuro teltrasportarsi o avere altri poteri da supeumanoNon credo, e allora è una presa in giro a lui come a noi perche l unica cosa che puo fare e ridistribuirli (finche hanno un valore) a persone che decide lui e quidi sarà circondato da persone interessate a ciò che lo spolperanno alla sua prima debolezza , Papa Albino Luciani e morto dopo poche ore dal suo discorso dove diceva la Propietà non è un diritto per chi gia ha.

    • Di (---.---.---.172) 19 marzo 2013 18:36

      La stessa cosa ho pensato anch’io. Cosa se fa la chiesa di una banca e di tutte quelle ricchezze che possiede e del lusso ove vivono i loro seguaci, quando il loro Dio viveva in povertà predicandola e non augurandola agli altri.
      Eppure la chiesa possiede denaro e oro quanto un milione di Marchionne, il quale a sua volta deposita i suoi denari in banche per così dire normali e non come lo Ior che risulta essere inserito nella black-list delle banche mondiali in cui la trasparenza e i sospetti di riciclaggio ormai sono assodati.

  • Di (---.---.---.184) 19 marzo 2013 18:17

    Interessante l’articolo su Marchionne ma ritengo più scandalosi i 25 incarichi del Presidente dell’INPS, Mastrapasqua che gli consente di passare a circa 1 milione e 300 mila euro di stipendio. Come faccia a coprire con efficienza ed efficacia tutti questi incarichi non riesco proprio a capirlo; forse è anche per questo che l’INPS accumula decine di mesi di ritardo nei suoi addempimenti ?

  • Di Geri Steve (---.---.---.35) 19 marzo 2013 23:51

    Certamente, le retribuzioni di marchionne sono esagerate e ingiustificate.
    Certamente, per ciò hce ha fatto alla FIAT meriterebbe frustate e non milioni di euro.

    Però, però c’è qualcosa di importante che qui non si dice: togliere lo stipendio a Marchionne e riempirlo di frustate non risolve il problema: per risolverlo ci vorrebbe una seria analisi della situazione, dei coerenti programmi in merito e le persone giuste e competenti per attuare quei programmi.

    Il problema è generale: il mondo e l’Italia in particolare stanno andando allo scatafascio, come un bosco che brucia.
    Ma individuare, catturare e punire l’incendiaro servirà a fare giustizia, ma non serve assolutamente a spengere l’incendio.

    C’è un esempio parallelo che è particolarmente d’attualità: quasi tutti gli itlaiani, cioè tutti gli italiani pensanti, hanno finalmente capito che la nostra classe dirigente, cioè la casta politica, le baronie burocratiche, le baronie corporative, gli imprenditori che producono profitti senza produrre qualità, i finanzieri che speculano senza finanziare le produzioni, non ha capacità direttive e "lavora" soltanto per arricchire se stessa.

    Bene, il problema è che molti si stanno affezionando alla teoria semplicistica per cui basterebbe tagliare i loro privilegi per risolvere i problemi che loro hanno creato, come se punire l’incendiario fermasse l’incendio e facesse ricrescere i boschi.

    GeriSteve

  • Di vittorio (---.---.---.97) 24 marzo 2013 19:35

    Che i grandi managers siano pagati moltissimo è facilmente (o forse semplicisticamente)criticabile ma ciò non porta da nessuna parte, posto che le loro remunerazioni complessive derivano dalle leggi del mercato globalizzato; se il presidente di Volkswagen, P&G, Ford, Nestle, ecc. sono pagati X dai loro azionisti perché molto bravi a sviluppare l’azienda ed il relativo valore e profitto, io devo pagarli qualcosa più di X se voglio strapparli alla concorrenza. Marchionne ha dimostrato, dati complessivi alla mano, di essere uno dei migliori manager al mondo avendo salvato la Fiat (troppo sbilanciata sul solo mercato italiano) dal fallimento (tanto probabile che, grazie a Marchionne, la General Motors ha sborsato 2 miliardi di $ pur di non acquisire il restante 80% del capitale), con conseguente chiusura di tutti gli impianti propri e dei subfornitori . Ne ha poi fatto una multinazionale sana, acquisendo senza sborsare un soldo la Crysler in concordato fallimentare, che è ora in grado di competere e crescere sui mercati in sviluppo (Sud america, Asia, ecc,). Era forse preferibile accontentarsi di un amministratore meno ambito e meno pagato che sapesse accompagnare la Fiat a chiudere, ma non troppo in fretta grazie a sussidi necessariamente temporanei dello stato italiano ?

    Alcuni Paesi stanno provando a porre un calmiere alle remunerazioni dei top managers e questo è moralmente opportuno e giusto: perché si realizzi concretamente occorre però che venga attuato a livello internazionale, se no i managers migliori e più capaci di creare ricchezza e posti lavoro andranno tutti a far crescere quei Paesi nei quali guadagnano di più .... lasciando nelle peste i lavoratori delle aziende meno "generose" con i dirigenti.

    • Di (---.---.---.74) 24 marzo 2013 22:01

      Se capisco bene, i lavoratori della FIAT che hanno dovuto subire un contratto ricattatorio e quelli che sono stati licenziati dovrebbero essere tutti contenti che il Marchionne si sia fregato il suo lingotto d’oro perchè sarebbe stato bravo a limitare i danni alla FIAT, pur massimizzando i danni ai lavoratori.

      Logicamente potrebbe anche reggere, ma non moralmente, socialmente, politicamente (anche in un’ottica di politica globale): esistono obiettivi umanitari sociali più importanti di quelli aziendali, soprattutto per aziende -come sopra tutte le altre la FIAT- che sono cresciute beneficiando di contributi statali, cioè dei cittadini.

      GeriSteve

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