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Pepe Mujica e la battaglia culturale. L’incontro a Ferrara

In maniera amabile e con fermezza, l’ex Presidentedell’Uruguay, José, detto Pepe Mujica ha catalizzato l’attenzione del numerosissimo pubblico, nonostante gli animi si fossero scaldati prima del suo arrivo. 

L’angusta aula Magna della Facoltà di Economia di Ferrara, non poteva certo contenere la folla accorsa lo scorso 9 novembre per ascoltarlo, ed era prevedibile visti gli esiti del suo tour in Italia. Ciò che ha fatto sollevare a gran voce la protesta, nella scalinata della sede in via Voltapaletto, è il fatto che la sala risultasse già piena un’ora prima dell’apertura ufficiale al pubblico. Rabbia e delusione, per chi aveva chiesto un giorno di ferie per seguire l’evento, per chi arrivava da lontano e per il fatto di sentirsi presi in giro da un’organizzazione poco accorta. Il Mega screen allestito all’ingresso e quelli in altre due sale della sede staccata in via degli Adelardi, hanno sopperito in qualche modo, anche se non è come percepire l’energia che si genera in presenza. L’evento, dal titolo “Economia e società. Il tempo non va sprecato”, è stato organizzato in occasione dell’uscita del libro “Una pecora nera al potere. Pepe Mujica la politica della gente”.

Moltissimi giovani ad ascoltare Pepe Mujica, personaggio di rilievo internazionale che con i suoi 80 anni vissuti intensamente sa raggiungere i cuori, senza troppi fronzoli. “Mi sento come i Rolling Stones – ha detto Pepe dopo il caloroso saluto iniziale rivolto a tutti, anche a quelli rimasti fuori – sono vecchio ma attraggo molti giovani.”

Carismatico, diretto, colto, Mujica ha parlato anche attraverso i gesti ed i suoi occhi, vivaci e scuri, che trasmettevano calma e nello stesso tempo lasciavano trasparire il fuoco che gli brucia dentro: l’insofferenza verso le ingiustizie sociali e le differenze di classe.

L’ex Presidente dell’Uruguay è stato l’unico politico al mondo che ha saputo rinunciare al superfluo, nel totale rispetto della povera gente. E non a parole, con i fatti. Ha rinunciato a 90% del suo stipendio ed è rimasto a vivere nella sua fattoria con la moglie, anziché trasferirsi nel prestigioso Palazzo nel centro di Montevideo. I veri poveri, sostiene giustamente Mujica, sono quelli che non si accontentano mai, che lavorano affannosamente per mantenere un certo stile di vita, per accumulare beni e ricchezza.

Uno dei problemi del mondo in cui viviamo, ribadisce, è il gigantesco fenomeno della concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi.

La società capitalista ha generato la spirale produzioni/consumi, facendo nascere una moltitudine di prodotti assolutamente superflui. Ovviamente scatta poi un’operazione di propaganda occulta per indurci a comprare; è un qualcosa che ci domina in maniera soft. Questo è il consumismo. E’ molto importante sapere chi siamo, cosa abbiamo dentro al nostro “Hard disk”, cosa riceviamo dall’esterno, dall’arte e dalla storia.

Non commettete l’errore della mia generazione – ha aggiunto Pepe Mujica – noi siamo stati ingenui. Abbiamo sottovalutato la cultura. Dalla battaglia culturale si valuta la forza di un sistema. Dobbiamo lottare per cambiare questo mondo. E si comincia cambiando noi stessi. Dobbiamo cercare di non farci influenzare dalla dittatura anche se blanda e subdola del mercato. Possiamo vivere bene lo stesso, anche se non compriamo una maglia con il marchio del coccodrillo; non dobbiamo farci derubare, perché non la compriamo con il denaro ma con il tempo che abbiamo speso/impiegato per procurarci il denaro stesso.

Dobbiamo lottare per il tempo libero, perché dobbiamo avere il tempo di coltivare gli affetti, le uniche cose che ci danno la felicità. L’uomo è un animale sociale, abbiamo bisogno delle azioni umane, non si può vivere da soli, dobbiamo trovare il tempo per i nostri figli, per non cadere nel paradosso del non vogliamo manchi loro qualcosa e poi manchiamo proprio noi. Dobbiamo lottare per questo. Anche se i conti del passato si pagano sempre, dobbiamo saperci rialzare e ricominciare.

L’economia ha fatto un enorme errore quando si è separata dalla filosofia e dall’etica.

Ci ritroviamo con il numero di suicidi che supera quello delle vittime per omicidio; l’unico animale che si suicida è l’uomo e questo è innaturale.

La felicità si consegue con poche cose.

Alla domanda sull’esito delle elezioni americane, Pepe Mujica ha risposto: “Mi producono questa reazione: Aiuto!

Annalisa Martinelli

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