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Pd, addio dibattito. Civati riporta le parole di Franceschini: "Fiducia al Governo o fuori dal partito"

Il dibattito nel Pd sembra non esistere più, almeno a quanto scritto da Giuseppe Civati sul suo blog. In attesa di capire quali decisioni saranno prese nel direttivo del partito di questo pomeriggio, soprattutto dopo la proposta di Matteo Orfini, ieri sera a Piazza Pulita, di proporre il nome di Matteo Renzi come Premier.

Civati, infatti, in un post sul suo blog, intitolato "Il dibattito è già finito" riporta le parole di Franceschini che minaccia di espulsione chi non voterà la fiducia al prossimo Governo, non lasciando margini di decisionalità ai propri parlamentari. 

Una decisione che fa sorridere pensando a quanto le decisioni prese dai dirigenti in questi ultimi giorni si siano rivelate fallimentari. 

 

Dario Franceschini dice che chi non voterà la fiducia al governo sarà cacciato dal Pd.

Gli consiglierei di rileggersi lo Statuto e di considerare che la sua democraticissima posizione azzera il dibattito. E fa pensare che la votazione di Napolitano comprendesse anche il seguito, com’era per altro ovvio (soprattutto a me).

Che cosa la facciamo a fare la direzione se la pena certa per chi non è d’accordo è l’espulsione? (il resto del post è qui)

 

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.98) 23 aprile 2013 18:37

    ma quale partito democratico...tutte balle!!

    La democrazia non sanno nemmeno cosa sia...e ci sono un sacco di giovani che si fanno prendere in giro da questi dirigenti....APRITE GLI OCCHI FINCHE’ POTETE.
  • Di (---.---.---.97) 25 aprile 2013 17:36

    Macerie >

    La Moretti, portavoce di Bersani alle primarie, ha raccontato di aver accettato subito l’incarico, per telefono e “senza riflettere”.
    Di fronte ai tanti “contrasti” emersi sulla proposta Bersani di candidare Marini ha preferito distanziarsi e “votare” l’astensione affinché il confronto continuasse (?) fino a “trovare una soluzione più forte”. Spiega che “limitarsi a obbedire” sarebbe stato “più comodo e conveniente”. O forse, visti gli esiti, era più vero il contrario.
    Per certo non ha avuto problemi di “coscienza” la volta successiva, quando “tutti” hanno applaudito al nome di Prodi.

    Ancora.
    Renzi, saputo dell’affossamento di Prodi, ha tenuto subito a dichiarare che “semplicemente non c’è più”. Da un lato ha commentato che non è una battaglia aperta “fare il giochino dei franchi tiratori”, dall’altro si è detto curioso di “vedere cosa proporrà Bersani”.
    Un dato è sicuro. Se prima si era spinto a denunciare la telefonata “venuta da Roma” per impedire la sua elezione a Delegato regionale, poi, apertasi la caccia ai 101 “traditori”, è corso a sottolineare che non poteva essere fisicamente incluso tra i “grandi elettori” del PD.

    Non ultimo Rodotà.
    Da uomo convintamene radicato nella sinistra italiana, si è detto “molto irritato” per non aver ricevuto, su una sua candidatura al Colle, “neanche una telefonata” da esponenti del PD (in specie Bersani).
    Da giurista di ferrea convinzione democratica, non ha avuto alcuna remora a farsi candidare da un Movimento centrato su una élite di “iscritti” decisa e “garantita” da un Leader che contesta il principio Costituzionale (art.67) di una funzione di rappresentanza “esercitata senza vincolo di mandato”.

    La domanda è d’obbligo. Dove è finito lo spirito di appartenenza?
    Il tempo non cancella le Voci dentro l’Eclissi esempio di coerenza, impegno …

  • Di GeriSteve (---.---.---.91) 28 aprile 2013 18:35

    Interessante:
    il PD si tiene tranquillamente dentro gente che (all’unanimità) ha approvato la candidatura Prodi e poi gli ha votato contro: uno su quattro ha detto Bersani (esagerando un po’) .
    Nè Franceschini nè altri hanno richiesto una indagine per scoprire ed espellere quei 101 traditori.
    Ma se nel PD un parlamentare, per rispetto di quanto promesso agli elettori, dissente apertamente e non vota la fiducia ad un governo-inciucio, allora lo si può espellere dal partito.
    Molto interessante: nel PD onestà e coerenza stanno diventando reati imperdonabil, ma tradimento e inciucio rappresentano le nuove virtùi.

    GeriSteve

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