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Paula Morelenbaum, ‘Telecoteco’

Paula Morelenbaum, ‘Telecoteco. um Sambinha Cheio de Bossa’ (Mirante, Sud Music. Distr.Egea)

E’ un disco godibilissimo, questo di Paula Morelenbaum. Più lo ascolti e più ti viene voglia di ascoltarlo, per scoprirne tutte le sottigliezze, i particolari minimi, che ne mettono in evidenza una bellezza pulita. E, per una volta almeno, il samba e la bossa nova si intrecciano felicemente con i ritmi e le sofisticazioni elettroniche del pop moderno. 

Il repertorio scelto comprende brani scritti dal 1937 – ‘O samba e o tango’- al 1961 – ‘Ilusao a toa’, poco eseguiti o registrati nei numerosi dischi di samba e bossa nova che periodicamente si pubblicano. C’è anche uno standard in una versione ‘salsa’, ‘Love is here to stay’, del 1938, composto dai fratelli Gershwin.
 
Inoltre ognuno dei 12 brani presenta una formazione diversa, arricchita da ospiti illustri quali ad esempio Sakamoto Ryuichi (Manha de Carnaval), Jaques Morelenbaum (‘Nao me diga adeus’, ‘O samba e o tango’, ‘Voce nao sabe amar’), Joao Donato, veterano pianista e compositore di bossa nova (‘Love is here to stay’, ‘Voce nao sabe amar’), il cantautore Marcos Valle, conosciutissimo per la sua ‘Samba de verao’, che qui duetta con la cantante in ‘Ilusao a toa’, ed altri ancora.
 
Un capitolo a parte spetta alle percussioni acustiche, mai come in questo caso così ben amalgamate con quelle programmate – tra i nomi coinvolti troviamo Joao Parahyba del trio Mocoto.
 
Ottimi gli arrangiamenti, che puntano a far emergere ciò che rende inimitabile la MPB, musica popular brasileira, quella malinconia persistente perfino in brani gioiosi, arricchiti da fiati e percussioni.
 
Una menzione a parte per la title-track ‘Telecoteco’, che sta ad indicare il suono onomatopeico di un pattern percussivo. Nella ripetizione e sovra- incisione della parola con effetti ritardanti di eco, sostenuta da batteria e percussioni, tastiere e chitarra, mai invadenti, c’è tutta la poesia e la grande forza di un Paese, il quale attraverso la musica ha sempre alzato la testa davanti allo schiavismo e alla dittatura.

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