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Pasquetta sul bene confiscato, qui la camorra ha perso!

Quella di quest’anno, per i cittadini della provincia a nord di Napoli, è stata senza dubbio una Pasquetta all’insegna del divertimento, del buon cibo, dei balli e della buona compagnia. Cos’ha di diverso da tutte le altre vissute allo stesso modo un po’ ovunque? Un fatto che potrebbe dirsi semplice, ma che risulta invece essere del tutto straordinario, cioè che il gran ritrovo si è svolto su uno di quei beni confiscati alla camorra – per la precisione al clan dei Nuvoletta – e che ora ha preso il nome di Fondo Rustico Selva Lacandona “Amato Lamberti”.

In una zona che viene definita a dir poco “complicata”, si è riusciti a strappare alla criminalità una gran bella fetta di verde in cui sono stati piantati ciliegi, alberi da frutta, dove si insegna cos’è il rapporto con la terra ai bambini, dove si realizzano progetti sociali validissimi e dove si trasmettono a grandi e piccini i valori della legalità e della condivisione. E con lo spirito di chi vuole fare comunità e condividere una giornata in allegria e spensieratezza si è organizzata questa “Pasquetta Antistress e Anticrisi”, una vera valida alternativa alle lunghe code, file ed ingorghi per uscire dalla città, nonché eludere le spese folli imposte durante le ricorrenze.

Tutto ciò all'insegna della semplicità e della rivalutazione dei luoghi di questi territori attraverso un utilizzo sostenibile. Il Fondo Rustico di Chiaiano ha accolto tutti gli intervenuti, accorsi da ogni dove, per una giornata allegra ma di condivisione ed altra socialità, invitando tutti a continuare ad animare comunitariamente la vita di un bene comune finalmente restituito alla collettività, dopo tanti anni di sfruttamento da parte delle mafie.

Stiamo parlando di una terra che è uno dei pezzi riconquistati di territorio con le lotte contro la discarica, contro i ristetti gruppi di interessi, contro le criminalità, tutti agenti che quotidianamente cercano di affogare la crescita di questi quartieri. Stiamo parlando di una zona della città a cui viene negato dall'alto ogni diritto alla qualità di vita: ambiente, sanità, trasporti, cultura, ricreatività.

La resistenza della popolazione deve partire dalla riconquista autonoma di spazi per la socialità e l'autoproduzione. I beni comuni sono tali in primis se vengono organizzati in maniera cooperativa e dal basso, a partire dal loro utilizzo gioioso e collettivo. In un video sulla giornata, le impressioni e le parole di coloro che hanno abbracciato questo progetto. 

E così, tra stand di coltivatori diretti e di mastri fornai, grigliata di carne, banchetti di degustazione di formaggi e birre artigianali, lo sventolio delle bandiere di "libera", al suono della tammorra e balli popolari è trascorsa armoniosamente la giornata, col gran finale della presentazione del progetto degli orti sociali e del vino "Casa Putanea", la falanghina d.o.c. prodotta direttamente da questa terra.
Qui la camorra ha veramente perso!

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