• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > Parole come "insegne luminose"

Parole come "insegne luminose"

 


Parole come spread, rating, crescita economica, mercati e tante altre ancora sono diventate di uso comune grazie al “bombardamento mediatico” giornaliero. Il lessico tecnico dell'economia diventa di uso quotidiano per gente che normalmente non ne conosce il significato, nonostante ricorrano ripetutamente su tutti i giornali.

Infatti tante parole come quelle su citate diventano come “insegne luminose” che lampeggiano continuamente, dinanzi ai nostri occhi: ne scopriamo la definizione grazie a tv e giornali e spesso ci incutono anche paura e rassegnazione. Una parola come “spread” rinchiude dentro di essa significati precisi: andamento economico e politico di una nazione, andamento dei mercati e delle borse, crisi economica e così via. Parole “chiave”, caratterizzate da un uso “martellante e ripetitivo” che le rendono molto simili ad icone pop o ad immagini pubblicitarie.

Le tante parole chiave di cui si servono i vari media, ogni giorno fanno parte del “discorso mediatico” che mai s'arresta: oltre ai miti, alle icone pop, ai supereroi esaltati dal mondo del cinema e a tanto altro ancora ci sono "loro" che “tuonano” termini e tecnicismi nella nostra mente ogni giorno.

Il “potere manipolante”, insito in tanti significanti di cui fanno uso per esempio i telegiornali, è straordinario, dirompente e condiziona la vita di tutti noi.

Le parole usate come “contenitori di verità” sono molteplici come i punti di vista: plurime verità si aggiungono al “pensiero unico totalizzante” che si esprime in un'unica visione politica ed economica.

Dobbiamo essere consapevoli, allora dei “messaggi pubblicitari” che queste "insegne luminose" tentano di inculcarci.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.43) 24 agosto 2012 19:50

    Parole e fatti >

    In America si chiama “fiscal cliff”. E’ la combinazione di tagli alla spesa pubblica e, insieme, di aumento tasse/riduzione agevolazioni che porta ad una massiva doppia sottrazione di denaro all’economia.
    Da noi è conosciuta come formula “rigore-austerità”. Ricetta utile per aggiustare i conti pubblici, ma “infausta” per il tessuto socio-economico.
    Due dati. La disoccupazione “reale” è al 13% ed il carrello della spesa costa un +4%.
    Il Debito sfiora i 2000 miliardi ed il Pil ha già perso il 2,5%.

    Eppure Monti “vede” avvicinarsi l’uscita dalla crisi ed ha sul tavolo una serie di “interventi” studiati per la crescita.
    Con quali risorse?
    Sommando gli interessi sul Debito alla quota di abbattimento prevista dal fiscal compact si contano almeno 110 miliardi da “sottrarre” ai bisogni di imprese e famiglie.

    Usciti o no dalla crisi, al massimo tra 4-5 mesi, Monti passerà il “cerino” ai partiti in lizza per l’elezioni.
    A noi resta un auspicio.
    Di non subire, dopo l’estate, un altro carico di misure anti-spread e di “quadrature” di bilancio.
    Per evitare il rischio “avvitamento” non bastano gli annunci ed i pronostici “artefatti” di un Dossier Arroganza

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares