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Nuovo attentato in Iraq: è un’escalation senza fine

Bombe su pellegrini sciiti. Almeno 15 morti, 52 persone ferite. Il paese ormai è una bolgia infernale 

Il rombo terrificante di due ordigni ha scosso il 9 gennaio Baghdad, proprio mentre un gruppo di pellegrini sciiti si stava dirigendo verso la città santa di Kerbala per le celebrazioni del Arbaeen.

L'hanno comunicato fonti della polizia; le esplosioni si sono verificate in due differenti quartieri della capitale: quello meridionale di Bayaa e quello settentrionale di Shaab.

Questi attentati seguono l'escalation di violenza scoppiata, come da facili previsioni, dopo il definitivo ritiro delle truppu USA dall'iraq.

Senza voler in alcun modo tessere le lodi per la presenza di "avvoltoi" occidentali malvisti dalla variegata poolazione del paese infatti, appare in ogni caso palese come -una volta iniziata una guerra ingiusta (il casus belli si è rivelato una montatura) in uno stato governato da un feroce dittatore e popolato da tre differenti etnie (sunniti,sciiti e curdi) in perenne conflitto fra loro, i cui scontri sono sedati proprio in virtù della spietata repressione di uno sciita come Saddam - non si può pensare di abbandonarlo ad una certa guerra civile senza avere un pelo sullo stomaco da far invidia ad uno scimpanzè.

Perché, per quanto Saddam fosse un criminale ed avesse compiuto nefandezze di ogni genere, è bene ricordare che durante il suo lungo regime il numero di persone uccise è stato comunque di gran lunga minore di quelle che i fuochi della guerra hanno bruciato.

Per questo e non soltanto per questo ritengo che un paese - a maggior ragione se governato da un nobel per la pace, e qui ci scappa la risata - autodefinitosi portatore di libertà (e giù un'altra risata, amara come la precedente), abbia perlomeno il dovere di non abbandonare questi sciagurati al proprio destino.

E non si dica "gli iracheni ci odiano, che ci restiamo a fare? Che si arrangino!"

Perché gli iracheni hanno tutte le ragioni del mondo ad odiare gli occidentali in generale.

La fonte di tutti i problemi dell'antica "mezzaluna fertile" infatti è una folle idea dei britannici che, nel lontano 1930, armati di riga, squadra e quintali d'idiozia decisero di unificare sotto un'unica bandiera le tre etnie di cui sopra.

Ma tutte queste considerazioni andavano fatte in precedenza, forse bisognava calcolare che Saddam era "il male minore" alla luce delle passate scempiaggini, e che bisognava con ogni forza arginarne i soprusi, ma mai e poi mai avviare questo meccanismo perverso di violenza.

Solo il ventidue dicembre ci sono stati oltre sessanta morti, ogni giorno un nuovo attentato scuote le città del paese, frutto della vendetta sunnita per gli anni del regime.

E mentre il mondo occidentale guarda con orrore alle notizie economiche, e smantellando truppe per risparmiare potrebbe star già pensando a nuovi fronti per rimpinguar l'economia, ecco che le sue mani continuano a grondare di sangue innocente.

Nel silenzio scrosciante dell'ipocrisia.

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