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Nuovo attacco di Moody’s all’Italia. Il retroscena: gli USA non più nr°1 ma solo nr°5.

Colpire l'Italia e l'Europa per interesse proprio ed anche per occultare, il più possibile, palesi carenze. E' infatti in questi giorni che sono state prese dal Congresso USA misure per innalzare il tetto massimo del proprio debito e non causare il default tecnico del paese, che in questi giorni, ha eguagliato il PIL con tutte le relative complicazioni. Si tratta di una carenza economica che evidenzia anche carenza di leadership USA a livello mondiale, come del resto molte immagini, e soprattutto realtà, dell'ultimo G20 evidenziano.

I nostri media nazionali, troppo concentrati sulla Merkel, hanno finto di non accorgersene ed in molti casi non se ne sono accorti davvero. Il vero grande isolato è stato infatti Obama, il cui sorriso "a quaranta denti" è stato contraccambiato con sguardi torvi da giapponesi e soprattutto cinesi, ormai veri numeri uno. Non si trattava solo di sguardi, perché Obama ha dovuto nello stesso tempo inviare il proprio vice in Cina e Giappone a dare conto sul declassamento del debito USA. Con Brasile, altro creditore, la situazione non stava diversamente. Evidente il contrasto con la Merkel, come anche quello con Putin. Diverse volte la cosa è stata palesemente imbarazzante anche nelle immagini video ufficiali, ben più penose di quelle offerteci dal Silvio nazionale al vertice precedente ma coperte dall'arrivo di Monti. Nomina di Monti e presunto isolamento della Merkel per nascondere la vera impasse di Obama. Una presidenza sostenuta dagli stessi gruppi economici che prima avevano appoggiato quella ormai, assolutamente improponibile, di Bush jr.

Il problema di fondo è quello che ormai gli USA non sono più, al contrario di quanto si ostenta, il numero uno, ma soltanto il numero cinque dopo Cina, Giappone, Russia ed India. Per quanto concerne la Cina, del resto, il recente assassinio del leader libico Muammar Gheddafi dimostra che i contrasti, oltre che economici, sono geopolitici e riguardano, tra l'altro, l'Africa ed il Mediterraneo. Il leader libico, infatti, era "uomo della Cina" in entrambe queste aree.

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