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Nuova oggettività: fino al 30 agosto al museo Correr a Venezia

1919-1933: L’arte in Germania al tempo della Repubblica di Weimar. In preparazione da cinque anni, ma concepita già da quindici, la mostra, che da ottobre andrà a Los Angeles, traccia una mappa sulle tendenze artistiche dominanti della Repubblica di Weimar.

Una splendida mostra è stata inaugurata a Venezia, al Museo Correr, lo scorso 1° maggio: un’operazione attraverso la quale la Fondazione MuVe aggiunge un tassello, dopo Klimt, Guardi, Léger e Rousseau, per offrire una visione internazionale di se stessa. Una mostra eccezionale sia per la straordinarietà dei prestiti ricercati con fatica, ma anche per le fotografie che nessuna mostra ha mai presentato prima.

L’intento è stato quello di costruire una mostra che potesse viaggiare: organizzata dal Los Angeles County Museum of Art (LACMA) in collaborazione con la Fondazione Musei Civici di Venezia con il supporto di 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE, essa è composta da circa centoquaranta opere tra dipinti, fotografie, disegni e incisioni di oltre quaranta artisti, molte delle quali poco conosciute: accanto ai celebri Otto Dix, George Grosz, Christian Schad, August Sander e Max Beckmann, altri meno noti quali Hans Finsler, Georg Schrimpf, Heirich Maria Davringhaus,Carl Grossberg e Aenne Biermann.

Gli artisti della Nuova Oggettività si avvicinano scettici alla difficile e articolata situazione della nuova Germania abolendo l’emotività a favore del realismo e della precisione. Essi non si raccolgono attorno ad un manifesto programmatico né ad un’area politica, sono bensì accomunati dalle perplessità per il futuro della società tedesca e per l’isolamento umano che questi cambiamenti comportano. E’ una mostra critica sulla storia politica e sociale del paese che si esprime attraverso una pittura raffinatissima, una tecnica ineccepibile, quasi ossessiva, e che immortala oggetti, persone e situazioni che turbano: quasi un’algida profezia che nel 1933 troverà la sua tragica risposta.

Il progetto allestimento è di Daniela Ferretti; curatrice della mostra e capo curatrice della sezione di arte moderna al LACMA è Stephanie Barron, che sottolinea il periodo di difficile transizione nel quale hanno operato questi artisti, ed è Gabriella Belli, direttrice della Fondazione Musei Civici di Venezia, a spiegare: “Indubbiamente la Nuova Oggettività, con i suoi diversi approcci al realismo – talvolta critici, o satirici, talvolta freddi e imperturbabili o ammaliati e magici; talvolta dediti a una resa minuziosa della realtà o a uno scrutinio della realtà attraverso le distorsioni dell’obiettivo fotografico – hanno risposto alle difficoltà di un’epoca tumultuosa con soluzioni artistiche incisive.”

La mostra, articolata in cinque sezioni offre un ampio panorama della situazione. La mostra è accompagnata da un catalogo riccamente illustrato e di alto valore scientifico, curato da Stephanie Barron e Sabine Eckmann, disponibile in Italiano e in Inglese. Nuova Oggettività è aperta al pubblico fino al 30 agosto 2015, tutti i giorni, con orario 10.00 – 19.00, chiusura biglietteria e ultimo accesso 1 ora prima. Maggiori informazioni qui.

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