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Nozze gay, Papa Bergoglio difende obiezione di coscienza: “Diritto umano in strutture e dei funzionari”

Papa Bergoglio, sull’aereo di ritorno dall’America dove è stato accolto come una star, ha sostenuto con decisione che l’obiezione di coscienza è “un diritto umano” e che deve essere garantita in “ogni struttura giudiziaria” e anche a “funzionari di governo“. Questa la risposta, dal pesante impatto politico, a una domanda dei giornalisti in merito al caso delle Piccole sorelle dei poveri, ordine di suore in lotta contro la copertura della contraccezione per i dipendenti prevista dall’Obamacare. Una risposta che caldeggia l’ingerenza clericale nelle strutture pubbliche, in special modo quelle italiane già condizionate (si vedano anche solo gli alti tassi di medici obiettori).

Che Francesco non fosse un “liberal” o un “progressista”, lo ha fatto presente qualche timida voce nel coro di papolatria che ha accompagnato il viaggio a Cuba e negli Usa


(ad esempio su Quartz e il New Yorker). Se su temi come la difesa dell’ambiente e la lotta contro la povertà le sue parole vaghe ed empatiche cui non seguono atti concreti e che non modificano davvero le posizioni di potere e interesse della Chiesa possono allettare la sinistra, sui temi etici rimane ovviamente in linea con la dottrina cattolica. Ma su questi ultimi preferisce non esporsi troppo per non guastare l’incantesimo mediatico e mantenere consensi: in questo modo paradossalmente finisce per scontentare i più integralisti.

 

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