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Novelis, quando la lotta paga: reintegrato sindacalista FIOM dopo sciopero ad oltranza

La Novelis di Pieve Emanuele, un’azienda metalmeccanica alle porte di Milano, è stata protagonista di uno scontro fra dipendenti e direzione che ha prodotto una vittoria importante per i lavoratori. La causa dello scontro è stato il licenziamento del delegato sindacale storico dell’azienda, evento che ha scatenato una reazione inaspettata: uno sciopero a oltranza durato 7 giorni, fino a quando il delegato in questione non è stato reintegrato.

Cos’ha di particolare questa lotta? Innanzitutto il motivo dell’attacco. L’azienda ha cercato di disfarsi del delegato della FIOM, evidentemente troppo scomodo e “poco collaborativo”. Il Jobs Act non è stato calato per caso: le aziende da tempo chiedono una stretta sulla flessibilità lavorativa ma anche sull’agibilità sindacale in fabbrica. La novità che ci preme segnalare, però, è la reazione immediata dei lavoratori che appena appresa la notizia sono scesi in sciopero con un presidio davanti ai cancelli. La richiesta è stata fin da subito il ritiro del licenziamento, senza possiblità di trattativa.

In questa vicenda si fanno strada due elementi significativi. Da una parte l’attacco che il padronato vuole condurre nei confronti dei lavoratori è brutale: flessibilità contrattuale, flessibilità oraria, autoritarismo, ritmi ancora più massacranti ed esplusione dalle fabbriche degli “elementi di disturbo”. Questo è chiaro agli occhi di tutti. Emerge però anche l’altro lato della medaglia: nonostante lo smantellamento di diritti e agibilità sindacale, se sono i lavoratori a muoversi e se si è costruito un rapporto reale con i propri colleghi, la mancanza di tutele può essere superata dall’unità. Questa è la garanzia più importante: avere i compagni di lavoro al proprio fianco, altri operai disposti a lottare e a difenderti fino al reintegro.

Va dato atto che la FIOM si è subito messa a disposizione della lotta, un atteggiamento che se avesse avuto l’intera CGIL nella lotta contro il Jobs Act a quest’ora non sarebbe passato. Questa è una piccola lezione di come si dovrebbe fare sindacato, e la dimostrazione che quando lo si fa, si riesce anche a vincere. Per quanto le leggi che garantiscono i diritti siano importanti e sia fondamentale lottare per difenderle, nessuna lotta può prescindere dai rapporti di forza in fabbrica. Nel momento in cui i lavoratori si organizzano collettivamente, acquisiscono una forza che difficilmente è possibile arrestare. Bisogna solo averne coscienza.

Fonti: FIOM 123

Questo articolo è stato pubblicato qui

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