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“Non solo 8 marzo”: gli attivisti si mobilitano per fermare la violenza contro le donne

Dall’iniziativa delle ragazze dell’Iris High School di Pretoria, Sudafrica, in occasione della Festa della donna, Amnesty International ha lanciato l’iniziativa degli origami in piazza. A Milano molti gruppi (GR100, GR004, GR011, GG37, GG91) si sono mobilitati a sostegno della campagna “Fermiamo la violenza contro le donne!”. L’evento ha avuto luogo in piazza Castello. È stato organizzato un banchetto di raccolta firme e di promozione dell’sms solidale a sostegno della campagna. L’iniziativa ha riscosso successo e la realizzazione degli origami ha coinvolto soprattutto i bambini.

A seguito della mobilitazione in piazza, alla Libreria del Mondo Offeso si è tenuta una conferenza organizzata dal GR100: “Non solo 8 marzo! Storie di amore violenza”. Alla conferenza hanno partecipato la giornalista de “La27ora” del Corriere della Sera, Marta Serafini, l’ex presidente della Sezione Italiana di Amnesty International, Christine Weise, e la presidente della Circoscrizione Lombardia, Alba Bonetti.

A dare il via alla conferenza è Alba Bonetti, che fa una premessa sui diritti umani e sull’impegno di Amnesty, fino a toccare la legge dell’ottobre 2013 sul femminicidio, la quale si concentra soprattutto sulla punizione piuttosto che sulla prevenzione (Amnesty chiede che si lavori maggiormente sulla prevenzione, sulla costruzione di un immaginario collettivo e simbolico in cui il fondamento della relazione tra i sessi sia di rispetto reciproco).


La parola passa poi a Marta Serafini che parla del libro che ha scritto insieme ai colleghi de “La27ora” del Corriere: “Questo non è amore“, un libro che raccoglie storie di violenza, di chi la subisce, ma anche di chi la esercita e degli operatori che affrontano queste storie ogni giorno per il lavoro che svolgono. Durante la conferenza si tocca l’argomento della violenza da punti di vista differenti. La violenza sulle donne è emergenza fino a un certo punto: come sottolinea la giornalista, si tratta di una questione tanto culturale quanto economica. La donna da circa vent’anni viene disegnata dai media come un “ammasso di carne”. A proposito dei media, viene anche portata alla ribalta la questione dei termini utilizzati dai giornalisti per descrivere situazioni di violenza; infatti, questi dovrebbero attenersi ai fatti di cronaca e seguire la regola anglosassone delle 5W.

Interviene infine l’ex presidente di Amnesty Italia, Christine Weise facendo un interessante excursus storico sul tema della donna, menzionando l’impegno di Amnesty, per i diritti umani, per arrivare al 2003, anno in cui l’organizzazione ha dato il via alle campagne per la tutela delle donne. L’evento è stato seguito con interesse dal pubblico che è anche intervenuto con delle domande e si è concluso con un aperitivo solidale. Gli attivisti si sentono molto soddisfatti dei risultati raggiunti durante questa giornata e sono pronti per il prossimo obiettivo a favore dei diritti umani.

Natascha Canì per “Segnali di Fumo – il magazine dei diritti umani”

Questo articolo è stato pubblicato qui

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