• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Europa > Non potete girare la testa dall’altra parte

Non potete girare la testa dall’altra parte

11938156_744697155676894_1051970540_n

di Luca SOLDI

Lo shock delle foto di questi bambini violati dall’indifferenza, non può lasciare indifferenti.

Una racconta, nello spazio di un istante, una delle tante storie di guerra avvenute in Vietnam, nel piccolo villaggio Trảng Bàng, nella provincia di Tây Ninh. Racconta di un finimondo arrivato in un istante. Della terra che trema e subito dopo brucia avvolgendo tutto e tutti. Poco importa sapere che si sia trattato di bombardamento fatto per errore. Di vietcong non c’era nemmeno l’ombra, ma l’effetto fu devastante.

Il fotografo Huynh Cong «Nick» Ut che si trovava per dei reportage nella zona, quando vide arrivare i superstiti del bombardamento non riuscì altro che a fare istintivamente alcuni scatti alla piccola Kim che si era strappata i vestiti in fiamme e completamente nuda stava fuggendo e gridando.

Subito dopo trasportò i bambini della foto nel più vicino ospedale e si assicurò che venissero curati.

L’immagine di quella bambina che gridava, urlava dal dolore fece il giro del mondo e svegliò tante coscienze distratte tanto da diventare il simbolo dell’infamia della guerra.

Allo stesso modo, oggi, nel 2015, nella stessa indifferenza di molti il mondo globalizzato viene raggiunto dall’immagine di un altro bambino. Questa volta senza vita, depositato, in modo pietoso, dalle onde del mare sulla dorata spiaggia di Bodrum, in Turchia.

syrian-migrant-boy-turkey

A faccia in giù, solo lambito dall’acqua che insieme all’indifferenza degli uomini lo ha ucciso.

Il piccolo profugo siriano annegato ha ancora la maglietta rossa e i pantaloncini scuri, le scarpe allacciate. Ed anche questa foto di quel corpicino composto, delicato, addormentato ha fatto il giro dei media internazionali. E’ stata condivisa all’infinito su Twitter, su Fb, moderno simbolo della tragedia dei migranti.

Senza sensazionalismo, ma anche senza ipocrisia. Ma non è solo l’immagine di quel bimbo di tre anni che non avrà genitori a piangerlo. Quello che deve sconvolgerci è anche il volto tirato di quell’agente turco mentre solleva con attenzione quel bimbo per portarlo via dal mare.

 

Pur avendolo in braccio non riesce neppure a guardarlo. E’ arrivato tardi per metterlo al sicuro ma ancora in tempo per l’ultimo azione di pietà, per consegnarlo ad un mondo ancora distratto.

Per consegnarlo ai grandi della terra che se solo volessero, potrebbero benissimo, decidere di far cessare la vergogna. Poche persone sedute comodamente nelle stanze dei bottoni in Cina, America, Russia ed Arabia Saudita ed in Europa che adesso hanno davanti ai loro occhi anche queste immagini.

Immagini dure, che ci meritiamo e che il quotidiano britannico ‘The Independent‘ ha pubblicato per primo.

Foto che aggiungiamo alla galleria delle nefandezze dell’uomo su tutti gli innocenti.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità