• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

Home page > Tempo Libero > Cinema > Nella casa, uno splendido Ozon

Nella casa, uno splendido Ozon

Ci sono film che lasciano il segno e Nella casa è senza dubbio uno di questi. François Ozon riesce nell’impresa di raccontare la scrittura al cinema, ma anche la voglia di ribellione, la voglia di ricominciare, l’amore per i libri, la capacità di raccontare storie e quella di riuscire ad inventarsele. Fonde realtà ed immaginazione in una narrazione scorrevole e perfetta.

Primo giorno di ritorno a scuola e la novità nel Liceo è l’introduzione delle divise uguali per tutti (“così eliminiamo le differenze sociali”). La geniale idea del preside non va giù al professor Germain, amante della letteratura e alla disperata ricerca di un segnale di speranza nelle nuove generazioni.

La scintilla la trova in Claude, un ragazzo molto introverso che sembra avere talento per la scrittura. Così lui prova a spronarlo. Solo che il gioco tra i due ha come tema centrale la vita di un compagno di classe di Claude e per sviluppare la storia il ragazzo prova ad introdursi nella casa dell’amico, ad entrare a far parte della sua famiglia. E naturalmente ci riesce.

Tutto funziona nelle mani di Ozon. Dall’insieme della storia, allo svolgersi degli eventi, alla costruzione dei personaggi, tutti perfettamente dettagliati nelle loro caratteristiche, anche quelli minori, anche quelli che compaiono soltanto per pochi istanti e dei quali però sappiamo comunque tutto.

nella-casa

Splendido il personaggio di Kristin Scott Thomas, con la sua galleria d’arte di oggetti improbabili ed il suo incredibile rapporto col marito (e Fabrice Luchini è eccezionale), un rapporto in cui ognuno vive la propria vita, fingendo (forse) di interessarsi a quella dell’altro.

Ma la forze di nella casa è lo svilupparsi della vicenda, il mischiare fantasia e realtà, cercare (e riuscirci perfettamente) di confondere lo spettatore (ma anche i protagonisti) su quanto sta accadendo. Quanto di quello che racconta Claude è successo veramente? Quanto è inventato?

Ed il giochino è possibile perchè Ozon ci mostra tutto attraverso gli occhi della scrittura del ragazzo.

E poi c’è il rapporto tra professore e alunno (a proposito, molto convincente anche Ernst Umhauer), quello tra il giovane ragazzo e la donna matura, quello tra i due ragazzi, quello tra marito e moglie, tra padre e figlio… un film completo e assolutamente splendido.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares