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Nebrodi 2 in 1: giornata informativa sulla produzione casearia ed avvio della stessa per la Coop. La Terra

Sotto l'egida dell' Assessorato regionale dell'agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea della Regione Sicilia hanno trovato inizio due significativi eventi - uno informativo culturale, l'altro produttivo - che sono riusciti ad intrecciarsi in una perfetta sinergia grazie alla maestria dei presenti. Decisivo, ancor prima dell'inizio, l'intervento di Enzo Frusteri che con uno scavatore ha consentito ai partecipanti l'attraversamento di un torrente fortemente ingrossato dalle cospicue piogge della notte precedente: senza di lui tutto sarebbe finito nel nulla.

Subito dopo l'arrivo al centro aziendale della Cooperativa in contrada Sanguinera, Pippo Ricciardo ha introdotto i lavori, seguito a ruota da Vincenzo Di Marco. Poi il fuoriprogramma perfettamente in programma: Salvatore Scudieri ed il Maestro casearista Donato Nicastro, messi in funzione per la prima volta i macchinari per la produzione casearia della "La Terra", sono intervenuti a volte insieme, a volte in alternanza. La calca subito formatasi intorno ai due, con tanto di fotocamere, web cam e tablet, è stata la miglior testimonianza dell'interesse e dell'apprezzamento suscitato dal duo. Fortemente incuriosito anche il folto gruppo di giovanissimi presenti.

Così, mentre il Maestro Nicastro illustra lo svolgimento pratico delle varie fasi della lavorazione della tuma che è preparata per prima (seguirà quella della ricotta), Salvatore Scudieri ne dà un approfondito rendiconto professionale: i tipi di latte e la loro diversità, gli enzimi ed il loro ruolo nelle diverse fasi della caseificazione, i grassi, le qualità organolettiche e le caratteristiche cui i prodotti debbono sottostare per essere a norma e tantissimo altro.

La colazione di lavoro è colmata, oltre che dal buonumore dei partecipanti - alla faccia delle pessime condizioni meteorologiche della giornata - dall'intervento di Antonio Amata, Presidente della Coop. "La Terra" il quale ne presenta la ricca storia. Fondata nel lontano 1920 da circa 400 allevatori, inizialmente con la semplice finalità del reciproco aiuto e della divisione del lavoro per alleviare i costi. Nei suoi primi decenni di esistenza dedita soprattutto alla produzione del grano per l'autosostentamento con il territorio equamente diviso tra i soci, ha dovuto abbandonarne la coltura nel 1950 per l'irruzione sul mercato del grano americano, poi coltivato anche in Sicilia con perdita delle semenze autoctone (tumminia e strappavisazza) e aumento invece della celiachia.

L'attività si è così progressivamente spostata sull'allevamento delle specie autoctone caprine, suine (suino nero dei Nebrodi) e bovine. Circa quest'ultime - si tratta della mondanina curmara - è stato proprio Salvatore Scudieri a scoprire che essa non è un adattamento ambientale della modicana come ritenuto, ma che i suoi progenitori ancestrali sono il bos indicus, a differenza di tutte le altre razze mediterranee. Una buona notizia interrompe Antonio: la tuma è pronta. Si passa così alla successiva preparazione della ricotta, dove il tandem Scudieri/Nicastro bissa il successo. Infine è pronta anche la ricotta, con buon tempismo: il pomeriggio volge al termine ed il Sole declina.

 
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