Vagone ferroviario a Piazza Plebiscito, così Napoli ricorda l’olocausto
Quel che è rimasto quando il resto del mondo si ridestò e scoprì in quel che era rimasto del Canada le sei baracche che non erano state incendiate, 38.000 paia di scarpe da uomo, 13.964 tappeti e 836.255 abiti da donna. (Lily Brett)
Napoli in questi giorni decide di ricordare di più di "quel che è rimasto". Si attiva fortemente attraverso iniziative sociali e culturali. La città sposa il concetto di "segno" o "ferita" per sottolineare l'importanza spaventosa di ricordare un dramma che ha marchiato a fuoco la storia "umana".
Un'iniziativa bella, quanto capace di suscitare gelo, vergogna e compassione, è quella che va sotto il nome di "Memorie di un Carro": sarà esposto in Piazza Plebiscito un vagone ferroviario usato negli anni della seconda guerra mondiale per la deportazione degli ebrei.
Il carro non è solo un simbolo. Immaginare donne, bambini, uomini lì dentro, che attendevano di andare ai campi di concetramento è poco. Guardare quel carro ed essere consapevoli che lì dentro vivevano esseri umani come voi, uguali a voi, è nulla. E' troppo poco.
Respirate quei giorni, vivete questi nella consapevolezza che gli olocausti nel mondo non sono ancora finiti.
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