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Musei, 7 stranieri tra i nuovi direttori. L’ira di Sgarbi: «Franceschini umilia gli italiani»

Franceschini, ministro dei Beni culturali annuncia i nomi dei nuovi vertici delle più importanti gallerie italiane: su 20 direttori 7 sono stranieri. A Firenze arriva Eike Schmidt, 47 anni, esperto internazionale di arte fiorentina, mentre alla Galleria Borghese di Roma Anna Coliva. Franceschini: «Si volta pagina. Sono scelte di altissimo valore scientifico che colmano anni di ritardi». Lega e M5S attaccano il ministro . 

Dario Franceschini ministro dei Beni culturali annuncia i nomi dei nuovi vertici dei musei pubblici più importanti d'Italia. Tra i venti nuovi direttori sette sono stranieri, mentre gli altri tredici italiani, quattro dei quali tornano dopo prestigiose esperienze all'estero. L’età media dei vincitori è di 50 anni con dieci uomini e dieci donne tra cui abbiamo 14 storici dell’arte, quattro archeologi, un museologo/manager culturale e un manager culturale. Il cambio che farà forse più discutere arriva per gli Uffizi, dove lo storico direttore Antonio Natali deve cedere il passo ad un esperto di arte fiorentina che arriva da Friburgo in Germania, Eike Schmidt di 47 anni (foto in alto a destra).

«Davvero con queste 20 nomine di così grande levatura scientifica internazionale il sistema museale italiano volta pagina e recupera un ritardo di decenni» ha commentato il ministro Franceschini che sottolinea come la Commissione presieduta da Paolo Baratta di cui hanno fatto parte Lorenzo Casini (professore di diritto amministrativo dell'Università di Roma La Sapienza ed esperto di legislazione per il patrimonio culturale), Claudia Ferrazzi (segretario generale dell'Accademia di Francia-Villa Medici di Roma, già vice amministratore generale del Louvre), Luca Giuliani (professore di archeologia classica e Rettore del Wissenschaftskolleg di Berlino) e Nicholas Penny (storico dell'arte, direttore della National Gallery di Londra) abbia fatto un buon lavoro:« ha fatto un grande lavoro ed ha offerto al Direttore Generale dei Musei del Mibact, Ugo Soragni, e a me la possibilità di scegliere in terne di assoluto valore».

Ecco l’elenco completo dei nuovi direttori: alla Galleria Borghese (Roma) Anna Coliva – 62 anni, storica dell’arte. Nata a Bologna. Alle Gallerie degli Uffizi (Firenze) Eike Schmidt – 47 anni, storico dell’arte. Tedesco, nato a Friburgo in Brisgovia. Alla Galleria nazionale di arte moderna e contemporanea di Roma Cristiana Collu – 46 anni, storica dell’arte. Nata a Cagliari. Alle Gallerie dell’Accademia di Venezia Paola Marini – 63 anni, storica dell’arte. Nata a Verona. Al Museo di Capodimonte (Napoli) Sylvain Bellenger – 60 anni, storico dell’arte. Francese, nato a Valognes, in Normandia. Alla Pinacoteca di Brera (Milano) James Bradburne – 59 anni, museologo e manager culturale. Nato in Canada, ma di cittadinanza britannica. Alla Reggia di Caserta Mauro Felicori – 63 anni, manager culturale. Nato a Bologna. Alla Galleria dell’Accademia di Firenze Cecilie Hollberg – 48 anni, storica e manager culturale. Tedesca, nata a Soltau, nella Bassa Sassonia. Alla Galleria Estense (Modena) Martina Bagnoli – 51 anni, storica dell’arte. Nata a Bolzano. Alle Gallerie nazionali di arte antica (Roma) Flaminia Gennari Santori – 47 anni, storica dell’arte. Nata a Roma. Alla Galleria nazionale delle Marche (Urbino) Peter Aufreiter – 40 anni, storico dell’arte. Austriaco, nato a Linz. Alla Galleria nazionale dell’Umbria (Perugia) Marco Pierini – 49 anni, storico dell’arte e filosofo. Nato a Siena Al Museo nazionale del Bargello (Firenze) Paola D’Agostino – 43 anni, storica dell’arte. Nata a Napoli. Al Museo archeologico nazionale di Napoli Paolo Giulierini – 46 anni, archeologo. Nato a Cortona. Al Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria Carmelo Malacrino – 44 anni, archeologo e architetto. Nato a Catanzaro. Al Museo archeologico nazionale di Taranto Eva Degl’Innocenti – 39 anni, archeologa. Nata a Pistoia. Al Parco archeologico di Paestum Gabriel Zuchtriegel – 34 anni, archeologo. Tedesco. Al Palazzo ducale di Mantova Peter Assmann – 61 anni, storico dell’arte. Austriaco, nato a Zams, nel Tirolo. Al palazzo reale di Genova Serena Bertolucci – 48 anni, storica dell’arte. Nata a Camogli (Genova). Infine al Polo Reale di Torino Enrica Pagella – 58 anni, storica dell’arte. Nata a Ivrea.

Direttori stranieri per i musei, ci sottovalutiamo o sono i migliori? È la domanda che in queste ore si pongono in molti. Il dibattito si è appena acceso sui criteri delle nomine dei direttori individuati dopo lungo iter da una commissione presieduta da Paolo Baratta e tramite bando aperto, per la prima volta, anche agli stranieri, un effetto della cosiddetta «riforma Franceschini».

A criticare apertamente il ministro dei Beni Culturali è il critico d’arte Vittorio Sgarbi: « mortifica il suo esercito, non difende le truppe che ha. La scelta di fare un concorso per i direttori dei 20 principali musei italiani è un atto politico pericoloso, che il ministro pagherà: fra i 20 selezionati ci sono persone capaci, ma non credo che il neo direttore degli Uffizi Eike Schmidt sia più bravo di quello uscente, Antonio Natali». Sulla stessa lunghezza d’onda Gianluca Buonanno, europarlamentare della Lega Nord: «Franceschini ha dimostrato di essere un nemico dell’italianità dell’arte, mettendo in campo scelte che hanno privilegiato gli stranieri a discapito della competenza e della professionalità degli italiani». Anche le senatrici del M5S criticano le nomine in commissione Cultura: «Il sistema italiano di gestione dei beni culturali deve incentivare la crescita professionale dei talenti che abbiamo nel nostro paese. Oggi assistiamo al triste spettacolo di un ministro della Cultura che affida l’incarico di direttore di alcuni dei musei più importanti d’Italia a professionisti non italiani».

A difendere invece il criterio generale adottato per le nomine c’è l’archeologo e presidente del Fai (Fondo Ambiente Italiano) Andrea Carandini: «Pur non condividendone tutti i punti, sono stato da subito favorevole alla riforma Franceschini», mentre Adriano La Regina, per anni soprintendente all’archeologia di Roma: «Finalmente certi criteri vengono adottati anche da noi, viviamo in un mondo che non può vedere barriere nel campo della cultura».

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