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Mourinho al Real. E tra Capello e Guardiola, per la panchina interista spunta Zeman

Mourinho al Real. E tra Capello e Guardiola, per la panchina interista spunta Zeman

Lunedì è il gran giorno per i madrileni. Allo stadio Bernabeu accoglieranno a braccia aperte colui che dopo più di 40 anni è riuscito in un’impresa che ormai in molti vedevano come pura utopia, ovvero portare a Milano, sponda Inter, la Champions League, sperando di tirare il Real Madrid fuori da quelle sabbie mobili che da qualche anno la tengono bloccata sotto i grandi rivali del Barcellona.
 
Forse è finita davvero, quindi. Il triangolo Perez-Mourinho-Moratti è riuscito a trovare una soluzione che accontentasse tutti, perché il problema era semplicemente quello. Mourinho, infatti, da ben prima della finale vinta proprio al Santiago Barnabeu già si vedeva a Madrid e, anzi, già aveva porto la lista della spesa a Florentino Perez (con De Rossi in prima fila). Il problema rimaneva quel gentlemen’s agreement tra il presidente dell’Inter e l’allenatore portoghese che voleva l’annulamento della clausola rescissoria da 16 milioni di euro, nel caso di una separazione anticipata, se Mou avesse portato l’Inter in cima all’Europa. Cosa successa ma con modalità che secondo Moratti non si erano rivelate consone. Non erano andate giù al presidente interista le parole d’affetto dello Special One nei confronti degli spagnoli, prima della finale di Champions.
 
Sono bastati comunque 8 milioni di euro per far sì che le schermaglie si placassero (in mattinata Mourinho aveva chiesto al suo nuovo presidente di non cedere alle pressioni interiste) e che la panchina del Real si riempisse di uno degli allenatori più forti e carismatici del mondo.
 
Ora la palla avvelenata passa nelle mani di Moratti che dovrà trovare il degno sostituto che sia in grado di mantenere l’Inter ai livelli più o meno di quest’anno – e se capitasse battere il Real di Mou -, e la scelta non sarà delle più facili. Le prime parole del Presidente escludono sorprese e giovani talenti (alla faccia della linea giovane del Barcellona, per esempio), il nuovo tecnico dell’Inter dovrà esere uno con “con forte personalità e sicurezza nel proprio operato” e “con esperienze di un certo tipo, Champions League compresa”. I nomi sono quelli che girano in questi nomi ammette il presidente in una videochat con i tifosi. Capello uber alles. Ma anche Guardiola sarebbe gradita sebbene sia “correttamente legato al Barcellona e non credo si sposti, neanche adesso che cambierà il loro presidente”, poi c’è Spalletti che “è sempre stato a un pelo da noi giocando un bel calcio” però “ha fatto molto bene in Russia, credo che voglia continuare lì” fino al nome a sorpresa e abbastanza impossibile che è Zdenek Zeman il quale “è giovane nella testa” e poi ci sono tecnici con serietà ed esperienza e “altri come nel caso di Zeman che ti danno la genialità”.
 
Ha parlato anche di campagna acquisti Moratti, dichiarando che per Maicon non c’è alcuna trattativa in atto e su sottolineando per Balotelli il grave danno che potrebbe essere perderlo perché “ha un valore tale che bisogna davvero fare attenzione a venderlo”. Messi, Fabregas e Gerrard sono state alcune delle richieste più pressanti che però Moratti ha dovuto gentilmente declinare promettendo che l’Inter farà di tutto per vincere...
 
I soldi forse non mancano, ma chissà se Mourinho sia così facilmente sostituibile

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