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Migliaia di cittadini manifestano a L’Aquila, bloccata l’A24: il TG1 e il TG2 non ne parlano

Migliaia di cittadini manifestano a L'Aquila, bloccata l'A24: il TG1 e il TG2 non ne parlano

Quanti eravamo ieri a L’Aquila? 12, 20, 25.000? Poco importa, eravamo tanti, con le sole bandiere nero-verde simbolo della città. Più di quattro ore sotto il sole, un collettivo, unito, pacifico, per chiedere ancora una volta le stesse agevolazioni date per altri terremoti. Per chiedere che siano disponibili i finanziamenti per l’emergenza in corso e la Ricostruzione, ancora agli inizi. Per chiedere i necessari sostegni all’economia del territorio.

 

Abbiamo le idee, abbiamo i progetti, abbiamo le capacità. Chiediamo soltanto i mezzi necessari per la rinascita del territorio dopo il sisma del 6 aprile 2009. Niente più promesse elettorali o passerelle, ma fatti e finanziamenti reali. Una popolazione finalmente unita. Sindaci, rappresentanti politici di entrambi gli schieramenti, associazioni, l’arcidiocesi.

Un corteo di vari chilometri che è arrivato ad occupare, ancora pacificamente, l’autostrada A24 (Roma-L’Aquila-Teramo), per far arrivare un SOS forte alla popolazione abruzzese ed all’Italia intera, per scoprire ancora una volta quella cappa di informazione mediatica che avvolge da mesi la città.

In diretta streaming su questo sito, e su canali come RaiNews24. Oltre a TV locali ne hanno dato informazione vari TG e giornali nazionali.

Ma non il TG1 e TG2, che hanno semplicemente oscurato la notizia.

TG pubblici, pagati con le TASSE dei contribuenti. Perché il cosiddetto "Canone RAI" è una tassa di possesso. Fosse un canone potremmo decidere se pagarlo o meno rinunciando al servizio. Ed essendo una tassa dobbiamo esigere che il servizio fornito sia adeguato, corretto, non una propaganda del politico di turno.

Ieri abbiamo dimostrato che possiamo essere uniti a L’Aquila, se lo vogliamo, occupando anche l’autostrada.

Oggi occupiamo le autostrade digitali, quelle di Internet. Scrivete sui vostri blog, forum, siti online. Inviate lettere di protesta, create gruppi su Facebook. Fate crescere il TAM TAM su Internet. Chiedete con forza un’informazione corretta. Per L’Aquila, e per l’Italia intera. La nostra forza è il collettivo, anche su Internet.

Fonte: http://www.6aprile2009.it

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