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Micromotivazioni quotidiane di chi sopravvive alla settimana

Anche se ho voluto “sdrammatizzare” l’argomento mettendo un titolo ironico, nel libro del Prof. Thomas Crombie Schellig Micromotivazioni della vita quotidiana (Bompiani, 2008, titolo originale: Micromotives and Macrobehaviour) si trattano temi economici molto importanti, come la Teoria dei Giochi, che ha consentito a Shelling di vincere il Premio Nobel per l’Economia nel 2005, “per aver contribuito alla comprensione delle dinamiche del conflitto e della cooperazione attraverso l’analisi della Teoria dei Giochi”.

Cerco di semplificare i fondamenti di questa teoria: gli scambi economici come molti altri sistemi di comportamento dipendono dal fatto che le persone invadono in modo fisico o psicologico gli spazi altrui e si adattano le une alle altre. Le azioni che compiono hanno un’influenza sul modo di agire di chi le circonda. La realizzazione dei loro obiettivi dipende da quello degli altri. E in molti casi il comportamento individualista dei singoli non porta a vantaggi collettivi. Infatti le buone società e le nazioni più civili sono caratterizzate da un sano (e a volte fragile) equilibro tra cooperazione e competizione, come accade in molti paesi del Nord Europa che andrebbero presi d’esempio per le loro leggi e i validi sistemi di governo. 

In questa trattazione vengono poi esaminati in linguaggio preciso ma a volte un po’ troppo tecnico, anche moltissimi altri aspetti della vita quotidiana come il matrimonio o la gestione della armi nucleari. Infatti, a mio parere, la parte più pregevole del libro è proprio il capitolo che tratta il Tabù dell’utilizzo delle armi nucleari che è iniziato dopo Hiroshima e la fine della seconda guerra mondiale, e ci ha permesso “di utilizzare” queste armi solo come deterrenza, per esercitare un influsso sulle altre nazioni ed evitare la degenerazione in grandi conflitti (come poteva succedere durante la Guerra di Corea o la Crisi di Cuba).

Devo poi aggiungere che ho apprezzato molto la postfazione dell’autore dove sottolinea i limiti teorici dei modelli astratti delle varie teorie dei giochi e ci esorta a valutare le diverse soluzioni contingenti sui singoli casi: “la Teoria dei Giochi è un potente mezzo per analizzare le situazioni, non è però in gradi di fornire soluzioni in astratto. Di solito trovo che la soluzione di uno di questi problemi di scelta reciproca dipenda dai dettagli, e non solo dal modello astratto” . In pratica, nella vita quotidiana, l’accordo dipende perciò dalle diverse psicologie delle persone coinvolte e dal particolare ambiente che condividono o dai beni su cui si trovano a competere (come lo spazio per prendere il sole su una spiaggia estiva).

Quindi, data l’attuale crisi economico finanziaria mondiale che potrebbe ricalcare o superare quella del 1929, spero che i grandi Leader Mondiali si preparino ad affrontare nel migliore dei modi le ormai prossime carestie, i vari problemi energetici e l’estrema competizione economica tra le nazioni, poiché, a differenza del ’29 a cui seguì la seconda Guerra Mondiale, ora la terra è abitata da oltre 6 miliardi di persone e molte nazioni posseggono armamenti nucleari talmente potenti da essere in grado di distruggere interi continenti.

E il potenziale di distruzione bellico purtroppo non finisce qui: oltre alle 9 nazioni con armamento nucleare (www.iaea.org), bisogna poi considerare i 18-19 paesi con armamenti missilistici (www.carnegieendowment.org) e i circa 35-40 eserciti con armi di distruzione di massa (www.fas.org ).

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