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Matteo Salvini strumentalizza pure il Crocifisso

Matteo Salvini vuole imporre il Crocifisso in tutte le strutture pubbliche. Nelle scuole, nei tribunali, negli ospedali, negli uffici pubblici. Pena una sanzione pecuniaria fino a mille euro per chi disubbidisce. Una decisione paradossale per chi è finito sotto processo per azioni non propriamente cristiane, come il sequestro dei migranti della nave Ocean Viking e che ha sempre invocato i cannoni contro le navi umanitarie. 

Siamo davanti all’ennesima pagliacciata di chi si definisce cristiano, che sui palchi dei comizi bacia Rosari e poi a Pontida definiva i napoletani dei “cani” colerosi e osteggia chi cerca di fuggire dalla fame, dalla miseria, dalla siccità, degli scontri tribali di un’Africa razziata, saccheggiata e martoriata dagli occidentali. Ma evidentemente la massima evangelica “ero forestiero e mi avete accolto” non è contemplata da Matteo Salvini e dalla troupe leghista.

Da qualche tempo è cominciata una corsa disperata tra la Lega e Fratelli d’Italia per chi conquista più seggi nel prossimo Parlamento Europeo. Una competizione che vede il leader del Carroccio tornare a nominare il nome di Dio invano, facendo leva sullo spirito cattolico di una larga parte dell’elettorato e minacciando pesanti sanzioni economiche ai detrattori, facendo valere logiche che si possono riscontrare solo nei Paesi integralisti che Salvini tanto detesta.

Quello del Crocifisso è un uso strumentale che mal si concilia con il significato insito nella Croce, da sempre simbolo di riconciliazione tra Dio e gli uomini e segno di comunione tra i popoli della Terra. Ma a Salvini non gliene frega niente del rapporto tra Dio e l’uomo e della comunione tra le genti, a lui interessa solo usare Cristo per far trionfare un partito che è l’antitesi di un cristianesimo basato sul dialogo, sulla tolleranza, sulla solidarietà, sul rispetto reciproco.

Strumentalizzare la Croce per gli sporchi affari di un partito da sempre razzista e xenofobo è una delle azioni più squallide di Matteo Salvini. Una capo politico che pensa in questo modo di conquistare la simpatia degli italiani, a larga maggioranza cattolica, grazie a una imposizione da Repubblica delle Banane. In una mescolanza tra sacro e profano che fa della Lega uno dei partiti più divisivi e fomentatori di odio. Esattamente l’opposto del simbolo della Croce. 

Foto: governo.it

 

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