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Mattarella: il cattolico della discordia al vertice delle istituzioni italiane

La candidatura di Sergio Mattarella a Presidente della Repubblica da parte del principale partito di governo è stato un vero scossone politico. Solo pochi giorni prima Alfano e altri avevano auspicato la candidatura di un cattolico, ma il nome di Mattarella ha messo in subbuglio paradossalmente proprio l’area cattolica del Parlamento, con lacerazioni profonde nell’Ncd e in Fi, e riunito le forze più laiche. O meno clericali, dipende dai punti di vista. Alla fine Sergio Mattarella ha ottenuto molti più voti di quelli preventivati, riuscendo quasi a raggiungere quella soglia di due terzi dei grandi elettori che avrebbe permesso la sua elezione già dai primi tre scrutini.

Eppure in quanto a cattolicità Mattarella ha ben pochi rivali. Cattolica è la sua famiglia, cattolicissime le sue frequentazioni tra le quali si annoverano il futuro papa Montini e il gotha della Dc dell’epoca. Da giovane ha frequentato un istituto religioso, il liceo San Leone Magno di Roma, e ha militato attivamente nei movimenti studenteschi dell’Azione Cattolica, proprio come l’ex Presidente Oscar Luigi Scalfaro. L’Italia cattolica non poteva non salutare con soddisfazione la sua ascesa a quel palazzo, il Quirinale, che già fu residenza dei papi, e infatti i messaggi da enti come Radio Vaticana e la stessa Azione Cattolica sono stati tra i primi ad arrivare. Felicitazioni anche da Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, che tuttavia tiene a precisare che sarebbe insensato “schiacciare Mattarella sulla dimensione del cattocomunismo o del cattolico adulto” aggiungendo: “Finisce a mio avviso anche il ruolo politico che la Cei aveva acquisito dentro il bipolarismo degli ultimi vent’anni”. Ci permetta di dubitarne.

mattarella

Di certo non si può dire che il Presidente Mattarella sia uno che inghiotte qualunque pillola gli venga data, son lì a dimostrarlo quelle sue dimissioni del 1990 dal sesto governo Andreotti in aperto dissenso con la scelta di porre la questione di fiducia sul disegno di legge Mammì. Ma quella, pur importantissima, fu una questione squisitamente politica. Etica, ma politica. Non sempre i fedeli riescono ad essere ugualmente integri quando si parla di questioni morali e religiose, occorre dimostrare a parte di essere in grado di farlo. E i trascorsi non lasciano presagire nulla di buono, perché proprio in quello stesso periodo, da ministro della Pubblica Istruzione, Mattarella ricorse insieme alla Cei contro la sentenza del Tar Lazio che aveva riconosciuto agli studenti non frequentanti l’ora di religione il diritto di lasciare la scuola. Si trattò di una vittoria solo provvisoria dei clericalisti, perché in seguito la Corte Costituzionale avrebbe ribadito definitivamente lo stato di non obbligo di chi non frequenta l’Irc, ma anche significativa del modo di intendere la libertà religiosa di Sergio Mattarella.

A distanza di poche settimane il ministro Mattarella si distinse nuovamente per eccesso di clericalismo, rompendo il suo peculiare silenzio istituzionale e lasciandosi andare a una dichiarazione a proposito di un concerto rock. Nel mirino del ministro e dei vertici ecclesiastici la cantante Madonna, rea di offendere il buon gusto con le sue performance a sfondo erotico e di abusare di simboli ed emblemi religiosi. Il vicariato di Roma si spinse a chiedere di provvedere contro lo spettacolo, ma fortunatamente non si arrivò a tanto.

Da neo Presidente non ancora insediato Mattarella si è recato a visitare le Fosse Ardeatine, cosa che tra l’altro gli è valso il plauso della comunità ebraica, e nell’occasione ha rilasciato la seguente dichiarazione: “L’alleanza tra nazioni e popolo seppe battere l’odio nazista, razzista, antisemita e totalitario di cui questo luogo è simbolo doloroso. La stessa unità in Europa e nel mondo saprà battere chi vuole trascinarci in una nuova stagione di terrore”. Parole sante, ma non si può non rilevare che l’unico riferimento all’odio religioso è nell’antisemitismo e che non vi è nessun cenno alla difesa della libertà d’espressione e alla laicità come soluzione per ottenere convivenza pacifica. Rimaniamo in attesa di sentirli nei prossimi discorsi presidenziali.

Particolare enfasi è stata poi data alla sua partecipazione alla messa domenicale, attività che si suppone consueta per qualunque cattolico praticante e di cui quindi non si capisce il rilievo, e il successivo selfie insieme alle suore che è invece assoutamente inconsueto visto che gli stessi giornalisti hanno dovuto faticare non poco per ottenere qualche scatto, e nessun selfie a quanto è dato sapere.

Per quanto ci riguarda possiamo solo sperare che nel corso del suo mandato il Presidente tenga sempre ben presente tutte le libertà fondamentali degli individui senza mai anteporvi quelle delle comunità. Che nessun genere di campanilismo possa mai viziare la sua attività così come si è visto nel corso della sua elezione, dai campanilismi di parte cattolica prima ancora che venisse fatto il suo nome a quelli di parte siciliana che hanno visto molti elettori suoi conterranei votare in modo difforme dalle direttive del partito. Per carità, perfettamente lecito rivendicare la propria autonomia, ma non per ragioni stupide come la comune provenienza. E lo dice un altro conterraneo di Mattarella: il sottoscritto.

Massimo Maiurana

Questo articolo è stato pubblicato qui

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