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Matrimoni gay, Alfano è riuscito a innervosire il PD

 

Il Giornale è un quotidiano di parte, ma questa volta ha probabilmente colto nel segno: come già avevamo evidenziato, la risposta del centrosinistra alla sparata machista contro i matrimoni gay del leader Pdl Angelino Alfano ha portato alla luce il contrasto tra la base degli elettori di centrosinistra, in maggioranza favorevoli al riconoscimento giuridico dei matrimoni omosessuali, e i vertici che, al contrario, si guardano bene dal chiederlo esplicitamente, nonostante persino leader di destra (ma di paesi più civili) quali Cameron e Sarkozy stiano pensando di fare altrettanto.

A rendere ancora più incandescente la questione ci ha pensato la presidente del PD, Rosy Bindi, che ha sostenuto che lei non userebbe mai la parola “matrimonio” per definire un’unione omosessuale. I militanti LGBT non l’hanno presa bene: qualcuno l’ha addirittura definita “omofoba”.

Ma è evidente che la questione tocca un nervo scoperto: possibile che su numerose questioni laiche il centrosinistra italiano abbia posizioni più arretrate della destra di altri paesi europei? La risposta, purtroppo, per il momento è sì. Ma l’Uaar sarebbe assai lieta di essere smentita.

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