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Malapolitica campana

L'arresto di esponenti istituzionali coinvolti nei gravissimi fatti di Pianura del gennaio scorso ripropone la forte responsabilità della politica nello scempio campano.
La Questura di Napoli ha oggi notificato l'arresto per circa 40 persone coinvolte negli scontri accaduti lo scorso gennaio in città, nel quartiere di Pianura. Le devastazioni di quei giorni furono il frutto di accordi segreti fra gruppi ultrà ed esponenti politici, in particolare Giorgio Nugnes, assessore alla Protezione civile e ai Cimiteri, e Marco Nonno, consigliere comunale di AN, entrambi agli arresti. Avrebbero pagato frange del tifo violento per impedire la riapertura della discarica, dannosa per gli interessi di edilizia speculativa nell'area. Addirittura l'assessore, avvalendosi della carica pubblica ricoperta, avvertiva via cellulare degli spostamenti delle forze dell'ordine, coordinando le azioni e i blocchi stradali dei gruppi Niss e Teste Matte.
L'arresto dell'Assessore ai Cimiteri Giorgio Nugnes Sembrano un po' dei signori della guerra, come in Somalia. Ma tutta la politica campana, di sinistra, destra e centro, è stata decimata da arresti e processi. Che siano le solite toghe rosse tanto denigrate dal premier Silvio Berlusconi? Strano però che arrestino anche esponenti di sinistra.
Pur volendo affermare che vi è la presunzione d'innocenza fino alla sentenza d'appello, occorre fare un punto della situazione politica in Campania.
Fra indagati e condannati, ecco chi figurano attualmente:


- Roberto Conte (Pd), consigliere regionale. Arrestato per truffa e concorso esterno in associazione mafiosa

- Gli assessori L. N. e Andrea Abbamonte (Udeur), arrestati per concussione con il presidente del consiglio regionale della Campania, Sandra Lonardo Mastella.


- Luigi Cesaro e Nicola Cosentino (Pdl), rispettivamente reggente regionale del partito e sottosegretario all'economia. Vengono accusati da un pentito di essere i diretti referenti del clan dei Casalesi.
-Mario Landolfi (An), deputato. Già indagato per truffa e corruzione, nonchè di aver intrattenuto rapporti con il boss di Mondragone, viene accusato sempre dallo stesso pentito, Vassallo, di aver avuto relazioni economiche con i Casalesi.

- Nicola Ferraro (Udeur), consigliere regionale. Già agli arresti per l'inchiesta che vede coinvolto il suo partito, viene accusato da Vassallo di aver favorito gli interessi del clan dei Casalesi. Ricopre tuttora la propria carica.

- Giorgio Nugnes (Pd) e Marco Nonno (An) agli arresti.

Scontri in città Ovviamente l'elenco non finisce qui. Vi sono altri politici, funzionari, etc.
L'indignazione è il sentimento più forte. Dobbiamo indignarci di fronte a persone del genere, senza dire "Ma è sempre stato così". Non lo deve più essere. Ormai camorra e politica sono più vicine che mai.

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