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M5S: la senatrice Fucksia non restituisce lo stipendio. Grillo lancia il referendum per l’espulsione

La senatrice Serenella Fucksia del Movimento 5 Stelle finisce nella bufera per aver violato il regolamento interno del partito di Beppe Grillo. L'accusa è quella di non aver restituito le "eccedenze degli stipendi di aprile, maggio, giugno, luglio, agosto e settembre 2015", nonostante "i diversi solleciti inoltrati con scadenza in data 8, 21 e 26 dicembre".

Sul blog del M5S è partito il referendum che deciderà le sorti della senatrice, che afferma di essere all'oscuro della consultazione on line. "Sto facendo proprio in questo momento la rendicontazione" afferma all'agenzia AdnKronos. Secondo Fucksia quella della restituzione è soltanto "una scusa costituita ad arte da qualcuno. Evidentemente sono scomoda - afferma- dal momento che non sopporto l'ipocrisia".

Si giustifica per la mancata restituzione avanzando problemi di logistici e di salute oltre la momentanea lontananza del suo collaboratore: "Il voto contro di me è comunque assurdo".

La senatrice era stata già al centro della polemica il 18 dicembre, suscitando l'ira dei pentastellati commentando così l'intervento del ministro Boschi su Banca Etruria: "La ministra Boschi ha fatto, a mio avviso, la sua bella figura. Chapeau!". Inoltre la senatrice si era opposta fino all'ultimo all'arresto di Giovanni Biliardi dell'Ncd per le spese pazze in Calabria, andando contro alla linea decisa dal suo partito. Nel 2014, Fucksia si era esposta criticando i vertici del Movimento 5 Stelle: "Bisogna confrontarsi, non può essere chetre al Senato e tre alla Camera decidano per tutti, o comanda chi fa parte di una Commissione, ma non ha le competenze in materia".

Foto: Niccolò Caranti/Wikipedia

 

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