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Lutto al braccio per la differenziata a Napoli. La richiesta alla SSC Napoli parte da facebook

Nove mila tonnellate di rifiuti soffocano Napoli. Un’emergenza che è come una livella e non risparmia nessuno: dal centro di Napoli alle zone “bene” fino alla provincia (forse soprattutto alla provincia). Un’emergenza che, nonostante le continue promesse, continua, e continuerà anche oggi, nonostante l’arrivo di Berlusconi.

E, ovviamente, continuano anche la proteste contro l’incapacità politica di risolvere la situazione - tra l'altro proprio ieri il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano non ha firmato il decreto che avrebbe dovuto, secondo il Governo, risolvere la situazione – declinandosi nelle forme più varie. L’ultima in ordine di tempo l’ha lanciata su facebook (cliccate sul link per aderire) Ilaria Puglia, una delle redattrici de Il Napolista, blog collettivo sul Napoli che vede in prima linea non solo giornalisti ma anche intellettuali partenopei (lo scrittore Maurizio De Giovanni, l'ex rettore della Federico II Guido Trombetti, ecc).
 
Se una volta bastava Maradona a far dimenticare i tanti problemi sociali che colpivano Napoli, questa volta si chiede al calcio consapevolezza. Non far dimenticare i problemi, ma inciderseli addosso come estrema forma simbolica di protesta. Se il calcio è la prima passione di molti napoletani, beh che questo serva anche da cassa di risonanza e denuncia dello stato comatoso di questa città al collasso per colpa dei rifiuti e dell’incapacità amministrativa di risolvere i problemi, e chiedere proprio all’amministrazione comunale di “rendere obbligatoria la raccolta differenziata per tutti”.
 
Scrive la Puglia nel suo appello: “aderisci all'evento affinchè i calciatori del Napoli giochino con il lutto al braccio per chiedere all'amministrazione comunale di rendere obbligatoria la raccolta differenziata per tutti e salvare Napoli dall'emergenza ventennale relativa alla "munnezza" (www.ilnapolista.it)”.
 
Nato giovedì sera, questo appello ha raccolto già più di 4000 firme e cresce di minuto in minuto. Abbiamo sentito via facebook colei che ha materializzato la proposta
 
Come ti è venuta in mente questa iniziativa?
Il lutto al braccio è un'idea di una lettrice del Napolista, Lisa, che auspicava un intervento del genere da parte della squadra. Io ho semplicemente creato l'evento dando l'obiettivo e la data. L'idea è di mobilitare le coscienze, indignarsi, affinché non si dica più che il problema sono i napoletani che non vogliono fare la differenziata. La vogliamo fare anche noi: che ci mettano in condizione di farlo. E, soprattutto, tutti devono prendere una posizione, a partire dal Napoli, di cui si dice sempre che deve rappresentare la riscossa della città. Non è possibile più fare finta di non vedere. Chi non si schiera è complice.
 
Credi che ci sia qualche possibilità che vada in porto?
No. Credo che la Società, se sarà abbastanza sensibile ed intelligente lo chiederà alla Federazione, ma la Federazione risponderà di no. Ma ci sarà un segnale. Non sarà possibile evitare di guardare.
 
Avete già sentito qualcuno della società? Come vi interfaccerete con loro?
Nessun contatto, al momento. Il Napolista è pronto a dare ogni tipo di supporto, spiegazione o che. Siamo tutti dalla stessa parte.
 
Non è la prima battaglia che portate avanti, no? Grava ne sa qualcosa...
Quella su Grava non è stata un'iniziativa del Napolista. Abbiamo aderito, anche personalmente, ma non partiva da noi.
 
Tu vivi a Napoli. Credi che realizzare una raccolta differenziata seria sia veramente possibile?
Credo che la volontà della popolazione ci sia e che non sia così difficile come tutti credono. Basta informare, diffondere semplicissimi schemi colorati. Ma ci vogliono le sanzioni. E i cassonetti. A Napoli dovrebbe essere fatta porta a porta e questo darebbe la possibilità di impiegare tanti addetti del Comune e della Nettezza Urbana che al momento non fanno nulla. Magari possibilità di lavoro. Ma bisogna spezzare la collusione con la camorra. E se tutti tacciono ciò non avverrà mai.
 
Credi che il problema siano solo le istituzioni o anche la popolazione non sia proprio immune da critiche?
La popolazione napoletana ha un grandissimo limite culturale ed antropologico: aspetta il Messia, il Redentore, che sia un nuovo Maradona o un nuovo Masaniello. E' ora che ci aiutiamo da soli, rovesciando la classe politica che ci ha delusi e ridotti alla rovina e scegliendo davvero delle persone nuove, non per esclusione perchè non c'è di meglio. Protestare, farci sentire. Se necessario bloccare una città. Ma basta aspettare la manna dal cielo. Altrimenti la nottata non passerà mai!
 
Non sarebbe male comunque vedere i giocatori del Napoli fare questo piccolo gesto (Federazione permettendo), anzi sarebbe bello veder fare a tutto lo stadio. Un gesto che però non rimanga solo simbolico, perché se è vero che le amministrazioni sono senza dubbio le prime a cui si addossano le colpe (e spesso giustamente), è anche vero che la popolazione non si deve sentirsi immune da colpe e aspettare “Il Redentore”.
 
Una raccolta differenziata senza la volontà di ciascun cittadino rischia di diventare l’ennesimo buco nell’acqua.

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