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Lo sguardo di Satana – Carrie diventa vendicativa

Fa un buon lavoro Kimberly Peirce con il remake di Carrie – Lo sguardo di satana, per quanto sia sempre difficile cimentarsi con titoli storici come quello firmato da Brian De Palma nel 1976. Il film rimane molto aderente all’originale ma con un paio di differenze fondamentali.

carrie


La prima è strutturale. Nel senso che qui Carrie è consapevole dei suoi poteri, li comprende, li studia, li capisce e quindi al momento di usarli la sua è un’azione volontaria, violenta, estremamente vendicativa. Questo cambia parecchio le carte in tavola.

La storia la conoscete (o dovreste conoscerla). Carrie vive rintanata in casa con la madre, estremista religiosa che si incolpa della nascita stessa della figlia. Deve però andare a scuola, dove i conttati con gli altri ragazzi sono limitati al minimo indispensabili, ma ci sono.

Viene fuori un casino con la prima mestruazione della ragazza in palestra, peggio poi quando il figo della scuola decide di portarla all’attesissimo ballo.

Carrie-sguardo-satana

Drammatica la prima sequenza, con una straordinaria Julianne Moore partoriente. Ottima anche la famosa sequenza degli assorbenti nei bagni della scuola. La Peirce è molto brava, molto attenta a come muovere la macchina da presa. Soprattutto all’inizio quando tutto sembra al proprio posto, poi qualcosina si perde andando avanti.

Impossibile non notare poi l’importanza (simbolica?) che assume il sangue in questa versione di Carrie.
Presente e significativo fin da subito, nella sequenza del parto. Poi naturalmente protagonista nella scena delle mestruazioni. Ritorna in un crocifisso sanguinante per trionfare ovviamente nel famosissimo finale al ballo. Simbolo del male, del diavolo, della colpa nella visione distorta della madre di Carrie, finisce per trionfare.

Bravissima poi Chloe Moretz che ormai nei ruoli estremi ha dimostrato di essere straordinaria. Curioso di vederla di nuovo in ruoli più pacati tipo questo.

Paura passata, Carrie comunque non delude.

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