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Legge Elettorale, appello alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo

Con il Ricorso n° 20598/08 (Dova c. Italia) registrato il giorno 29 aprile alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, il Sig. Paolo Dova ha sollevato il problema dell’incostituzionalità dell’attuale legge elettorale italiana, che di fatto annulla uno dei poteri dello Stato, e cioè quello del corpo elettorale (art. 1, secondo comma della Costituzione Italiana), che rappresenta la sovranità popolare.

Chiaramente il Corpo Elettorale esercita il proprio potere attraverso ogni elettore (art. 48, 56 e 58 della Costituzione), e nell’ultima e attuale legge elettorale il potere legislativo, che è uno degli altri poteri dello stato, mediante una semplice legge ordinaria, “il porcellum”, ha indebitamente limitato e ridotto a zero la libertà di scelta del candidato da parte dei cittadini, annullando uno dei poteri dello Stato, che dalla Costituzione Italiana è stato affidato al Popolo. Si tratta quindi di un Colpo di Mano e di Stato che ha riempito e inquinato il Parlamento degli Italiani, con patetici figuranti eletti dalle varie segreterie dei partiti per perseguire gli interessi dei partiti a scapito degli interessi nazionali e dei cittadini. Questa legge rappresenta quindi un vero e proprio Attentato alla Costituzione Italiana e ai diritti inalienabili di libertà e dignità di ogni persona e cittadino.

Quindi è stato possibile un rapido ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, in quanto in Italia non esiste chiarezza a riguardo delle competenze sui regolamenti delle leggi elettorali, la cui materia riguarderebbe il Parlamento. In realtà le Camere dovrebbero occuparsi solo dei regolamenti riguardanti le operazioni elettorali e devono essere i giudici costituzionali ed il Presidente della Repubblica a garantire il rispetto della Costituzione, ma a quanto pare in Italia sono pochissime le persone che riescono a fare liberamente e professionalmente il loro lavoro. A volte per impreparazione e a volte pensando di ingraziarsi il potente di turno in attesa del proprio turno o per salvaguardare gli interessi di una specifica categoria professionale o di partito.

A questo punto consiglio di digitare il nome di Paolo Dova su di un motore di ricerca e visionare così le varie battaglie di un moderno Davide contro una burocratica Golia, e per aggiornarsi sugli sviluppi futuri, che naturalmente verranno accuratamente evitati dai molti giornalisti inseriti a pieno titolo nel Sistema Italia del Partito delle Libertà Rubate e del Partito DemoBurocratico. Il primo partito è costituito da individui a cui piace aumentare le proprie libertà derubando quelle degli altri, mentre ai soggetti demenziali che fanno parte del secondo partito piace estraniarsi dalla realtà vissuta dai cittadini italiani per occuparsi quasi esclusivamente della burocrazia partitica e delle relative carriere al suo interno. Perché in Italia non siamo ancora stati capaci di pensare e di fare un terzo aggregato politico? Di sicuro non sarà peggio di questi due… O almeno la smetteremo di annoiarci coi soliti lavaggi del cervello delle solite persone che di continuo si rimangiano la parola insieme a tutto quello che possono arraffare e ingurgitare...

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