Le perfezioni provvisorie di Gianrico Carofiglio

Ormai ogni regione d’Italia ha il suo investigatore principe. Alla Puglia e a Bari spetta Guido Guerrieri, nato dalla penna di Gianrico Carofiglio.

Guerrieri in realtà è un avvocato ma finisce sempre per investigare. E a dirla tutta non è nemmeno così strettamente legato al suo territorio, quantomeno rispetto ad altri suoi colleghi letterari. Carofiglio ha comunque creato un personaggio di quelli che il segno lo lasciano, più vicino agli investigatori dei noir americani che non ad altri esempio nostrani.

Ne Le perfezioni provvisorie il nostro avvocato barese se la deve vedere con il caso di una ragazza scomparsa. Caso che a lui non spetterebbe seguire, visto che non è un investigatore ma un avvocato, e visto anche che si tratta di un caso vecchio di sei mesi che la procura sta per chiudere senza soluzione. Del resto la ragazza scomparsa è maggiorenne.

Però il nostro viene spinto da un suo amico civilista e dalla famiglia della ragazza a dare una lettura alle carte, per vedere se qualcosa nelle indagini fosse sfuggito. E naturalmente qualcosa è sfuggito eccome…

Così Guerrieri comincia la sua indagine, vede i protagonisti, fa domande, entra in contatto cone le giovani amiche della scomparsa… entra molto in contatto con una di loro.

Nel romanzo è sempre presente il protagonista, è lui che racconta in prima persona (ricordate? il noir americano). Seguiamo le sue riflessioni, i suoi dubbi, i suoi tanti tormenti. Seguiamo anche il suo privato, che inevitabilmente si fonde con l’indagine.
Scopriamo (ma in realtà già lo conoscevamo) un uomo con un passato tormentato ed un presente in attesa, per nulla soddisfatto, incapace di agire liberamente dal suo senso di colpa. Però un professionista eccellente, devastante.

Il libro si legge in un respiro.

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